Tutta la verità su mutui e spread

Il terrorismo sui mutui è il cavallo di battaglia di chi tifa contro questo Governo. Secondo una certa narrazione saremmo di fronte ad una crescita esponenziale dei tassi di interesse per le famiglie e anche le imprese pagherebbero di più i finanziamenti bancari a causa dello spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi.

Cosa c’è di vero? Poco o nulla.

Semplificando possiamo elencare tre tipologie di mutui:

1) i mutui a tasso fisso già in essere

che non possono per definizione essere toccati dalle oscillazioni attuali dello spread, perché il contratto stesso prevede che non ci siano cambiamenti

2) i mutui a tasso variabile già in essere

che possono cambiare solo se cambia l’Euribor, cioè il tasso a cui le banche europee si prestano i soldi. Ma l’Euribor è un tasso medio, quindi non può essere influenzato dallo spread di un singolo Paese come l’Italia. Inoltre non dipende in nessun modo dallo spread, bensì dalla politica monetaria della Bce e, riguardo a quest’ultima, Draghi ha già fatto intendere che nonostante la fine del QE non ci sarà un aumento dei tassi di riferimento per tutto il 2019

3) i nuovi mutui

che si adattano allo spread solo sul medio o lungo periodo, mentre nel breve i dati dicono chiaramente che non ci sono aumenti di nessun tipo, almeno fino al 30 settembre, giorno in cui si ferma l’ultima rilevazione ufficiale di Banca d’Italia. È assolutamente inverosimile che lo spread rimanga a questi livelli per tanti altri mesi, perché agli investitori interessa la stabilità, e appena questa Manovra verrà approvata potremo garantire questa stabilità. Anche per i nuovi mutui, quindi, siamo davanti ad un non problema.

È vero che alcune rilevazioni di Abi segnalano leggeri aumenti sui mutui di ottobre (appena lo 0,07%), ma la stessa Abi riconosce che si tratta di una rilevazione su di “un ammontare non molto rilevante”. Inoltre, comprendendo tutto lo stock di prestiti a famiglie e imprese (non solo i nuovi prestiti ma anche quelli già in essere) Abi conferma che siamo ai minimi storici, al 2,57%.

La narrazione sui mutui è enormemente ingigantita, come può confermare chiunque stia pagando le rate del mutuo in questo periodo. A chi conviene soffiare sul fuoco del panico finanziario?