I soldi delle mafie per combattere la dispersione scolastica. Un’idea vincente per la scuola e per il Paese

di Salvatore Giuliano, sottosegretario all’Istruzione Università e Ricerca

Da uomo di scuola so bene quali irreparabili danni provochi la dispersione scolastica. So cosa voglia dire rincorrere ragazzi che finiscono, loro malgrado, per scegliere la strada e non la scuola. So quanto pesi la frustrazione di insegnanti e dirigenti scolastici quando i loro ragazzi finiscono tra le braccia del malaffare o della criminalità organizzata.

Per questo l’emendamento alla legge di Bilancio che prevede di destinare parte delle somme in denaro confiscate alla mafia per progetti contro la dispersione è un’idea vincente. È un grande segnale di attenzione, che conferma quanto per il MoVimento 5 Stelle e per il governo sia centrale il ruolo della scuola.
Con questa norma proposta dai deputati del MoVimento in commissione Cultura alla Camera potremo usare le risorse tolte alla criminalità per avvicinare l’Italia all’obiettivo europeo di portare sotto il 10% gli abbandoni entro il 2020. Non appena sarà approvata definitivamente mi impegnerò personalmente a renderla in brevissimo tempo operativa, definendo i dettagli con gli altri ministeri coinvolti. Appena avremo definito i dettagli, i nostri istituti potranno contare sul 3% del Fondo unico per la giustizia, uno strumento in più per salvare dalla strada migliaia di ragazzi, al Sud e non solo, e puntare sulla loro formazione.

Con questa proposta riaffermiamo che le istituzioni sono dalla parte giusta: quella della repressione e al contempo della prevenzione del disagio e delle disuguaglianze, quella del diritto allo studio e della crescita civile e culturale del Paese. E diciamo due volte alle mafie che le loro squallide e mortali strategie sono perdenti: prima perché ci riprendiamo le risorse che hanno sottratto a tutti noi, e poi perché con nuove risorse risorse formiamo cittadini consapevoli, in grado di sottrarsi al giogo mafioso e capaci di costruire una società più giusta, finalmente libera dalle logiche clientelari e violente dei clan.