Riace non era un modello: è finita l’era del business dell’immigrazione

di Carlo Sibilia, sottosegretario al Ministero degli Interni

“Zero fondi per Riace. Abbiamo deciso di ridurre a zero la speculazione sull’accoglienza. Per Riace non ci sono coperture e il nostro governo si è posto l’obiettivo di eliminare i finanziamenti a pioggia in tema di politiche migratorie”. Queste le mie dichiarazioni rese in occasione della visita in Calabria il 6 agosto scorso. Oggi, dopo l’arresto del sindaco di Riace nell’ambito dell’operazione Xenia effettuata dalla Guardia di Finanza, sono più comprensibili.

Il sistema dell’accoglienza targato Pd ha creato più indagati che integrati. Il governo del cambiamento ha dichiarato guerra al business dell’immigrazione. Nel DL sicurezza ci saranno già risposte importanti.

In primis operiamo una stretta doverosa sui controlli delle spese di danari pubblici.
Grazie alla nostra azione non sentiremo mai più frasi come “Con gli immigrati si fanno molti più soldi che con la droga” uscire dalla bocca dei malavitosi.

Deve chiudersi l’era in cui associamo l’integrazione a “Mafia Capitale” o all’inchiesta su consorzio “Maleventum” dove secondo i pm è emerso un “sistema criminale” che faceva affari sulle assegnazioni pilotate dei migranti, sul sovraffollamento dei centri, sulla falsa attestazione di presenze degli ospiti, con la connivenza di alcuni pubblici dipendenti. Fino ad arrivare alle indagini odierne per “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina“.
Un’economia drogata che ha avuto ripercussioni folli sulle casse dei comuni, alcuni dei quali hanno trascurato servizi essenziali come rifiuti, mensa scolastica, trasporto pubblico per concentrarsi sugli appetitosi finanziamenti a pioggia.

Con noi finisce tutto questo. Ora le cooperative avranno l’obbligo di rendicontare i fondi ricevuti fino all’ultimo centesimo. E’ finita l’era del business dell’immigrazione. Nessuno vuole scappare da un paese in cui si trova bene.

Bisogna fare di tutto per stringere accordi con i paesi di provenienza dei migranti e rendere le vite delle persone più sicure e degne di essere vissute.