Il nostro concreto impegno per Genova

di Danilo Toninelli

Come sapete c’è stato, da parte del Governo, un enorme lavoro per far sì che Genova si risollevi dopo la tragedia che l’ha colpita lo scorso 14 agosto. Molte risorse e misure sono contenute nel decreto Genova, ora all’attenzione del Parlamento, e che dovrebbe essere convertito in legge dalle Camere per metà novembre.

Nel testo originario del decreto Genova non erano contenute tutte le misure e le risorse necessarie perché, quando è stato emanato dal Consiglio dei Ministri con urgenza, non avevamo tutte le informazioni per conteggiare le necessità del territorio. Non sapevamo ad esempio, in quel momento, quanti sfollati ci fossero, quanti imprenditori avessero avuto un decremento di entrate, quante imprese fossero state danneggiate. Oggi, con il lavoro dei tanti parlamentari di maggioranza che hanno migliorato il testo, e che ringrazio, possiamo tirare le somme, e sono belle notizie.

Partiamo dalle 266 famiglie che sono state costrette ad abbandonare le loro case in conseguenza del Ponte Morandi: per questi sfollati il decreto stanzia 72,3 milioni di euro, che significa 2.025,50 euro per mq di casa che gli verranno monetizzati, un’indennità di 45mila euro e un’altra indennità addizionale di 36mila euro. Una grande azione del Governo che va a ristorare gli sfollati, e non ho visto in passato grandi precedenti, per comprarsi una nuova casa.

Per le imprese della zona rossa, ovvero quelle più vicine al Ponte Morandi e che sono state più danneggiate dal suo crollo, il decreto stanzia 35 milioni di euro, ovvero 1.300 euro per mq per ogni impresa danneggiata.
Poi ci sono altri 10 milioni di euro per il sostegno alle imprese e ai professionisti genovesi che, all’indomani del crollo del ponte, hanno subito un decremento di entrate rispetto all’anno precedente.

Il decreto Genova stanzia inoltre 20 milioni di euro per la creazione della zona franca urbana, che è una zona a fisco agevolato per le imprese. Il testo prevede inoltre che nessun cittadino né impresa dovranno pagare le imposte sugli immobili inagibili.
Ai lavoratori delle piccole imprese danneggiate dal crollo del Morandi a Genova abbiamo poi dato la cassa integrazione per una somma totale di 30 milioni di euro, che riguardano più di 1.700 persone. Per i lavoratori dipendenti abbiamo previsto l’indennità massima per la cassa integrazione cosiddetta in deroga, e per i lavoratori autonomi un’indennità di 15mila euro.

Poi siamo intervenuti fortemente sulla mobilità, perché potete immaginare quanto siano state danneggiate Genova e la Liguria, anche da questo punto di vista, a seguito del crollo del Ponte Morandi. Abbiamo stanziato 23,5 milioni di euro in due anni per il finanziamento del trasporto pubblico locale; altri 20 milioni di euro per l’acquisto di nuovi mezzi a Genova e in tutta la Liguria; e altri 5 milioni di euro per garantire la realizzazione di opere viarie di collegamento.
Anche il porto di Genova è stato fortemente danneggiato da questa tragedia. Per questo diamo 60 milioni di euro in due anni per il porto; fondi pure per l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale; e diamo 30 milioni di euro per l’ottimizzazione dei flussi di traffico.

Tutto questo è quanto inserito per Genova nel decreto Emergenze, anche detto appunto decreto Genova, per un totale di circa 250 milioni di euro.
Siccome riteniamo che Genova sia quanto mai strategica e importante, e fondamentale la sua ripresa e del tessuto imprenditoriale, abbiamo inserito delle misure anche nella manovra economica, la manovra del popolo. E più che mai i genovesi rappresentano tutti gli italiani in questo momento.

Stanziamo dunque 160 milioni in due anni per gli autotrasportatori, perché potete immaginare quanto sia più difficoltoso oggi, senza il Ponte Morandi, andare o venire da porto per gli autotrasportatori per scaricare o caricare merce.
Rimpinguiamo la zona franca urbana di Genova di altri 100 milioni e diamo ben 200 milioni di euro al porto in quattro anni.
Ci sono quindi in legge di Bilancio altri 460 milioni di euro ulteriori per Genova e per la Liguria.

Concludiamo con due progetti che danno ancora una mano a Genova e che portiamo in Europa. Poche settimane fa, come sapete, ho incontrato la Commissaria europea ai Trasporti, Violeta Bulc, proprio a Genova e con lei abbiamo concordato la stesura di alcuni progetti per la portualità della città, in particolare per il retroporto, per incentivarne la ripresa e la logistica. Ebbene, abbiamo costituito due progetti del valore di 20 milioni di euro circa, per cui recupereremo dall’Unione europea, se li dovesse approvare – ma abbiamo già un ok informale – circa 10 milioni di euro.
Quindi in totale per Genova abbiamo uno stanziamento di più di 700 milioni di euro: cifre molto importanti che abbiamo trovato in poco tempo e grazie al lavoro di tutta la maggioranza e di tutte le forze politiche al Governo. Non vi parlo di promesse, ma di fatti concreti, scritti nero su bianco in una legge ben fatta che dà una mano a Genova e ai genovesi.

Voglio ringraziare i miei colleghi di Governo che, insieme a me, si sono impegnati al massimo per ridare a Genova gli strumenti per riconquistare la dignità che merita. E ringrazio anche i parlamentari che stanno lavorando giorno e notte per portare il prima possibile all’approvazione il decreto Genova. Ovviamente potranno ancora esserci novità, ma mi sento di dire che se ci saranno, saranno sicuramente novità positive.