Ema, ecco come (più di tutti) abbiamo difeso Milano

Lettera di Piernicola Pedicini, Eleonora Evi e Marco Valli alla redazione milanese de ‘La Repubblica’

Il Movimento 5 Stelle non ha mai votato a favore dell’assegnazione dell’agenzia del farmaco ad Amsterdam, anzi. Abbiamo sostenuto la candidatura di Milano nel merito, e non per ragioni esclusivamente campanilistiche, perché era l’unica con un progetto che garantiva la continuità operativa dell’Ema e, allo stesso tempo, presentava enormi risparmi per i contribuenti. Le regole europee sono chiare: è il Consiglio a decidere sull’assegnazione delle agenzie e non Il Parlamento. Sembra incredibile, ma è così: l’unica Istituzione europea eletta direttamente dai cittadini era ed è tagliata fuori dal processo decisionale. Noi, dunque, non siamo mai stati chiamati a esprimerci su Milano o Amsterdam.

Lo scorso marzo, abbiamo invece votato a favore della risoluzione del Parlamento europeo perché riapriva una partita che sembrava persa. Questa risoluzione contiene due importanti principi: 1) modifica il sistema di assegnazione delle future agenzie (mai più sorteggi e coinvolgimento del Parlamento) 2) fissa criteri e paletti che Amsterdam deve rispettare se non vuole rimettere in discussione l’assegnazione.

Grazie al nostro voto sappiamo che Amsterdam dovrà realizzare la sede provvisoria entro l’1 gennaio 2019 e quella definitiva non più tardi del 16 novembre. L’Olanda inoltre deve presentare un aggiornamento sullo stato dei lavori ogni tre mesi. Votare contro significava alzare bandiera bianca, mandare le due squadre negli spogliatoi perché tanto si sapeva già il vincitore. Questa risoluzione, invece, tiene Milano in vita. Vogliamo fare goal in zona Cesarini inchiodando Amsterdam sulle sue bugie e i suoi vergognosi ritardi.

Non vogliamo recriminare contro il governo Gentiloni che non aveva per tempo contestato il metodo del sorteggio proponendone uno basato sul merito. Non vogliamo polemizzare con l’ex Sottosegretario Gozi che ha perso la battaglia diplomatica con l’Olanda. Non vogliamo polemizzare con gli europarlamentari del Pd che, votando no alla risoluzione del Parlamento europeo, hanno scelto la facile strada della propaganda a quella della responsabilità. Adesso è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche. Per questa ragione, abbiamo sostenuto la petizione presentata dal Sindaco di Milano Beppe Sala e, sempre con lo stesso spirito, abbiamo presentato una interrogazione alla Commissione europea smontando punto per punto le bugie di Amsterdam.

In questa Europa purtroppo vincono sempre e solo i furbi. La sconfitta di Milano ne è la prova. Ecco perché ci aspettiamo il sostegno di tutte le forze politiche al governo Conte nel ricorso presentato alla Corte di Giustizia Ue che adesso dovrà decidere nel merito. Parallelamente alla battaglia legale, bisogna giocarne una tutta politica. Milano vanta un credito enorme che adesso va riscosso in Europa. Serve il contributo di tutti nella battaglia per cambiare questa Unione europea che non fa più gli interessi dei cittadini”.