Produzione e gestione dei rifiuti in plastica: un’emergenza che fa paura

di Davide Bono, Referente lex regioni Rousseau

La produzione e gestione dei rifiuti in plastica è diventata rapidamente una emergenza mondiale, dopo la scoperta che nel mondo, le materie plastiche rappresentano l’85 % dei rifiuti marini, che si sono costituite intere “isole” di plastica nell’Oceano Pacifico, che circa 100 mila esemplari marini muoiono ogni anno per via dell’ingestione di pezzi di plastiche scambiate per prede oltre alla diffusione globale di microplastiche nelle acque potabili e nel sistema acquifero superficiale, laghi e corsi d’acqua, fino all’aria rendendole di fatto ubiquitarie con rischi per la salute animale e in ultimo umana non ancora stimabili.

La Commissione Europea nel Gennaio 2018 ha adottato la prima Strategia sulle Plastiche a livello mondiale e nel maggio 2018 ha presentato una proposta di Direttiva sulla riduzione dell’impatto di 10 plastiche monouso che rappresentano il 70% dei rifiuti marini. Saranno messi al bando i prodotti per i quali sono facilmente disponibili soluzioni alternative (bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini), mentre si limiterà l’uso di quelli di cui non esistono valide alternative (contenitori per alimenti e tazze per bevande); i produttori dovranno poi rispettare requisiti di progettazione ed etichettatura e sottostare a obblighi di gestione e bonifica dei rifiuti per contenitori per alimenti, pacchetti e involucri (ad esempio, per patatine e dolciumi), prodotti del tabacco con filtro (come i mozziconi di sigaretta), salviette umidificate, palloncini e borse di plastica in materiale leggero; sono anche previsti incentivi al settore industriale per lo sviluppo di alternative meno inquinanti). Obiettivi: evitare 3,4 milioni tons CO2 eq; danni ambientali per 22 mld € entro il 2030; risparmi per i consumatori 6,5 mld €.

Il neo Ministro dell’Ambiente, Generale Sergio Costa, il 12 giugno 2018, nell’ambito della campagna #loSonoAmbiente, ha lanciato la sfida “PLASTIC FREE CHALLENGE”, ponendo come primo obiettivo quello di liberare interamente il Ministero dell’Ambiente dalla plastica entro il 4 ottobre, a partire dal monouso. Ha poi esteso l’appello agli altri Ministeri e tutte le Istituzioni di qualsiasi livello governativo, le Regioni, le Province, le Città Metropolitane, i Comuni e tutti gli Enti pubblici; il messaggio lanciato dal Ministro è che “ognuno di noi deve dare qualcosa a questo Paese”: le Istituzioni devono dare il buon esempio ma ogni individuo deve fare la propria piccola parte per migliorare le condizioni del Paese e del Pianeta.

Inoltre, com’è noto la plastica deriva dal petrolio, combustibile estratto in alcune limitate zone del Pianeta, sottoposte a guerre continue per il suo controllo, emblema di un modello di sviluppo da superarsi in quanto basato su risorse finite, inquinanti e che minano l’integrazione e la pace mondiale.

Tutto ciò porta il consenso internazionale a chiedere che vengano eliminati in brevissimo tempo tutti i prodotti usa e getta in plastica e venga riciclato il 100% di rifiuti urbani riciclabili ed in particolare le plastiche (in Piemonte ad esempio siamo al 50% e al 34% rispettivamente), per evitare il ricorso ad un altro pericoloso strumento di gestione dei rifiuti, l’incenerimento che produce inquinanti di dimensioni nanoscopiche, non filtrabili che raggiungono direttamente le parti più profonde dei polmoni umani, e da lì il sangue e gli organi.

Per questo nei consigli regionali il Movimento 5 stelle si è impegnato a presentare mozioni, emendamenti e proposte di legge in questa direzione. Ricordiamo gli ordini del giorno di Antonio Trevisi (Puglia) e di Piergiorgio Fabbri (Marche) in attesa di discussione, quelli approvati di Andrea Bertani (Emilia Romagna) e Marco De Ferrari (Liguria) e le proposte di legge presenti sul Lex Regioni, ancora in attesa di essere discusse, di Roberto Cenci “Divieto del monouso non biodegradabile o non riciclabile” (Lombardia) e di Giorgio Bertola (Piemonte) “Divieto del monouso non biodegradabile o non riciclabile per la somministrazione di cibi e bevande negli uffici pubblici, nelle mense pubbliche ed in occasione di feste pubbliche e sagre”.