La democrazia non è un voto

di Davide Casaleggio

Nel 1903, il presidente della Michigan, Savings Bank, per convincere l’avvocato di Henry Ford a non investire nella Ford Motor Company disse «Il cavallo è qui per restare. L’automobile è solo una moda passeggera». Nel 1977, Ken Olsen, presidente di una delle più grandi aziende produttrici di computer al mondo, dichiarò che non c’era alcun motivo per cui un individuo dovesse avere un computer in casa. Tre decenni dopo, l’ex amministratore delegato di Microsoft, Steve Ballmer, era convinto che non ci fosse alcuna possibilità di mercato per l’iPhone. Nel 2008, l’amministratore delegato di Blockbuster, Jim Keyes, dichiarava che Netflix non era nemmeno sullo schermo del radar dei loro competitor.

Oggi alcuni pensano che la Rete non permetta la partecipazione alla vita politica. Gli stessi sono convinti che il modello ottocentesco di organizzare la politica sia qui per restare. Ma per quanto ci si opponga, al cambiamento non interessa se siamo pronti o meno ad accoglierlo.

Oggi i sistemi in grado di connettere un gran numero di persone possiedono proprietà emergenti che producono cambiamenti rivoluzionari. Ci permettono di costruire comunità basate su modelli di produzione e distribuzione della conoscenza, fino a pochi anni fa, impensabili.

Questo sta avvenendo anche per i modelli di partecipazione democratica alla vita politica. Connettere persone, dare loro la possibilità di condividere risorse, di decidere, di formarsi, di attivarsi sul proprio territorio fa emergere forme di cittadinanza digitale e partecipata che fino a pochi anni fa facevamo fatica a ipotizzare.

Rousseau va in questa direzione, e vuole essere promotore attivo di questa rivoluzione culturale.

Nei due anni dalla sua nascita, abbiamo sviluppato 11 funzioni e, ad oggi, Rousseau conta oltre 100 mila iscritti certificati. Da quando abbiamo iniziato a votare on line ci sono state 232 votazioni su Rousseau. Una giornata di voto ogni 20 giorni dal 2012 ad oggi.

Un nuovo modello di partecipazione è possibile. Il concetto di democrazia sta evolvendo.

La democrazia è scegliere i propri candidati. Sono state 72 le votazioni per scegliere i candidati del MoVimento 5 Stelle a tutti i livelli: il candidato premier, il Presidente della Repubblica, i portavoce nel Parlamento italiano ed in quello europeo, ma anche i candidati presidenti nelle regioni, i candidati sindaco e le liste nei comuni.

La democrazia è definire il programma di governo assieme. Per costruire il programma che ha portato il MoVimento 5 Stelle al governo gli iscritti hanno espresso oltre 2,4 milioni di preferenze distribuite su 26 votazioni, 104 quesiti e 348 priorità individuate.

La democrazia è decidere cosa finanziare. Per decidere dove destinare i tagli degli stipendi dei consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle gli iscritti hanno valutato oltre 350 progetti per un importo di 1,2 milioni di euro.

La democrazia è proporre una propria proposta di legge. Con 11 votazioni in un anno, Lex iscritti ha consentito agli iscritti del Movimento 5 stelle di presentare e scegliere le 22 migliori proposte di legge da depositare in Parlamento.

La democrazia è partecipare alla costruzione delle leggi. Attraverso Lex Parlamento, Lex Regioni e Lex Europa, la comunità del Movimento 5 stelle ha potuto partecipare alla definizione di oltre 600 atti presentati dai propri portavoce che hanno visto oltre 90 mila interventi degli iscritti tra integrazioni, modifiche, obiezioni, suggerimenti o segnalazioni di vizi di forma.

La democrazia è condividere le buone pratiche. Sulla funzione Sharing i portavoce in Regione ed in Comune hanno condiviso oltre 3.000 atti tra proposte di delibere consiliari, mozioni, ordini del giorno, disegni di legge e programmi elettorali,

La democrazia è formarsi. L’applicazione E-learning sulla piattaforma e gli incontri di formazione sui territori – come per esempio il Villaggio Rousseau di Pescara e le decine di tappe degli Open Day Rousseau – hanno promosso la partecipazione a corsi e giornate di approfondimento di oltre 14 mila persone.

La democrazia è attivarsi sul proprio territorio. In un solo anno dalla sua nascita, la funzione di Call to Action ha dato vita a 4.148 iniziative di cittadinanza attiva organizzate “dal basso”. Circa 70 eventi ogni settimana, mentre oltre 400 sono stati gli eventi ufficiali che i portavoce locali del MoVimento 5 Stelle hanno organizzato nei loro territori e caricato sulla funzione Activism in poco più di 6 mesi.

La democrazia è immaginare il futuro. Abbiamo costruito un modello di partecipazione alla vita politica che é un unicum nel mondo. Con la Rousseau Open Academy abbiamo deciso di spingerci oltre. Immaginare che la democrazia sia qualcosa di più di un voto su una scheda elettorale, ma un esercizio libero e consapevole dei nuovi diritti individuali e collettivi consentiti dall’uso della Rete. Una nuova stagione della democrazia partecipativa in cui dobbiamo essere protagonisti.

Democrazia significa anche avere la libertà di poter immaginare un mondo nuovo e di provare a costruirlo. Rousseau non è una moda passeggera. La democrazia diretta e partecipata è il futuro. Anche per chi immagina di poter ancora uscire a cavallo e noleggiare film da Blockbuster.