La clamorosa fake news della piddina Morani: sbaglia mese, sbaglia dati, sbaglia tutto!

di MoVimento 5 Stelle

Negli ultimi 30 anni, in Italia, si è scelta una politica infernale che ha favorito il precariato. Ovvero una politica caratterizzata da un aumento frenetico della liberalizzazione delle istituzioni del mercato del lavoro, che ha massificato l’impiego di contratti di lavoro radicalmente contingenti. Dinamica, questa, accelerata drasticamente dagli ultimi due governi di centro-sinistra (2014-2018), che ha determinato una crescente insicurezza, non solo tra gli esclusi ma anche tra gli inclusi del mondo del lavoro.

L’onorevole Morani del PD se ne è uscita con questo tweet fantasioso. Dato che vogliamo evitarle una brutta figura, le ricordiamo che il decreto è stato approvato il 12 luglio. Forse la Morani non si è accorta che i dati del grafico da lei riportato riguardano le rilevazioni Istat di giugno. Ci potrebbe spiegare come ha fatto un decreto in vigore da metà luglio a bruciare posti di lavoro a maggio e giugno? Tra l’altro i calcoli sono pure sbagliati! Non sappiamo chi le abbia suggerito quei numeri ma le consigliamo di verificare meglio. L’Istat è un istituto serio e non è il caso che veda i suoi dati distorti in questo modo.

Contestare un dato negativo ad un governo che deve ancora approvare la sua prima Legge di Bilancio è un’operazione da mistificatori di professione, un insulto all’intelligenza degli italiani e una mancanza di rispetto verso chi ancora oggi soffre enormemente.

Dare risposte ai milioni di italiani ancora privi di lavoro è la nostra primissima priorità. Per farlo intendiamo mettere in campo una serie di azioni che vadano in netta controtendenza rispetto a quanto fatto finora, dove l’unica cosa ad essere aumentata è stata la precarietà e il disagio sociale dei nostri concittadini. Investimenti, posti di lavoro stabili e sicuri, rilancio della crescita, inclusione sociale. Questo è ciò che gli italiani chiedono e ciò a cui hanno diritto. La propaganda portata avanti sulla loro pelle, con dati falsi e mistificatori, non sono più disposti ad accettarla.