Il porto commerciale di Augusta può ripartire

di Carlo Sibilia

Il contratto di Governo M5S-Lega al punto 12 prevede rimpatri e stop al business dell’immigrazione. La questione migratoria negli ultimi anni è risultato insostenibile per l’Italia. Costi altissimi per le casse nazionali. Soldi pubblici spesso utilizzato per mettere in piedi un business che ha solleticato gli appetiti delle mafie. L’azione di governo su questo tema è stata da subito chiara e forte: il premier Conte ha sempre invocato il principio di solidarietà dei paesi europei in tutti i tavoli dei negoziati. Chi entra in Italia, entra in Europa. Anche perché a sopportare il costo più grande di questa mala gestione sono state le comunità locali. Un simbolo su tutti è quello di Augusta, comune di 35mila abitanti che nel solo 2017 ha dovuto far fronte a circa 17mila sbarcati. Senza esserne minimamente attrezzata e dovendo far fronte da sola ai dispositivi di primo soccorso. Il precedente Governo non aveva trovato posto migliore che collocare questi dispositivi, a mo’ di accampamento, nella zona commerciale del porto di Augusta con conseguente danno economico implicito in una terra bisognosa di lavoro e commercio.

Per far fronte a questa situazione sono stati investiti tardivamente circa 2milioni di euro per la costruzione di un Hot Spot che se realizzato, avrebbe messo una pietra tombale sulle potenzialità commerciali del porto di Augusta.
Oggi, grazie al Governo del cambiamento e all’azione decisa del Viminale, portiamo a casa una riduzione dell’80% di tutti gli sbarchi. Tale riduzione, coinvolge anche Augusta che da giugno ad agosto ha visto diminuire gli sbarchi di 3941 unità passando dalle 3997 del 2017 alle 506 dello stesso periodo 2018.
Siamo il Governo del cambiamento ma anche il Governo del buon senso. Per cui, tale situazione così mutata ci ha fatto immediatamente rivedere i piani. In data 13 settembre 2018 abbiamo dato il via allo stop del progetto dell’Hot Spot nel porto commerciale di Augusta.

Producendo così tre effetti: il primo di evitare un potenziale spreco di strutture inutilizzate per un valore di 2.150.000 di euro. Strutture che verranno riallocate per ottimizzare altri centri già esistenti e in difficoltà. Il secondo di dare seguito alle reiterate richieste del Consiglio comunale del Sindaco, dell’Autorità portuale e, quindi, di tutta la comunità di Augusta. E un terzo effetto, quello sicuramente più forte: liberare un’area commerciale nel porto di Augusta di circa 9mila mq che finalmente potrà generare migliaia di euro di fatturato ma, soprattutto, nuovi posti di lavoro.
Ad oggi abbiamo fermato l’emergenza sbarchi, dato voce ad una comunità che chiedeva l’aiuto del Governo, fermato qualsiasi velleità di business della criminalità organizzata, evitato un potenziale spreco di soldi pubblici, liberato un’area destinata ad un settore fondamentale come il commercio, bloccata dalla mala gestione dei flussi migratori, restituito spazi commerciali ad una comunità che ha dato tutta la sua solidarietà e che ora ha tanto bisogno di lavoro.
Tale risultato in così breve tempo è stato possibile solo grazie alla sinergia tra il Ministero dell’Interno, comunità locale e il prezioso lavoro che la prefettura ha svolto e svolgerà sul territorio. A chi inventa finte divisioni rispondiamo con i fatti.