Solidarietà e mutualità: quando l’Unione Europea è sorda

di Alfonso Bonafede

Ho seguito con attenzione la vicenda della nave Diciotti attraccata al porto di Catania. Non entro nel merito delle indagini scattate in seguito a tutto quanto accaduto, posso però dire che il Governo è sempre stato compatto su questo fronte: l’Unione europea è evidentemente sorda rispetto agli stessi valori di solidarietà e mutualità che ne erano il fondamento. Prendiamo atto che non è più così, anche dopo il vertice di fine giugno in cui erano stati espressi ben altri propositi. Confido nell’operato del presidente Conte e di tutto il Governo: l’Ue non può girarsi dall’altra parte quando l’Italia ha bisogno, salvo tornare a voltarsi quando ha bisogno del suo contributo economico.

Quindi il governo fa le sue scelte e le porta avanti compatto e a testa alta nel rispetto dei cardini fondamentali della democrazia. Tra questi c’è la separazione dei poteri e il rispetto della magistratura che può chiaramente essere criticata ma mai offesa: tra l’altro, ventilare un movente politico dietro l’azione dei magistrati appartiene a una stagione politica ormai tramontata con l’arrivo della Terza Repubblica e del Governo del cambiamento.

E, come sta accadendo sul fronte immigrazione, il Governo è del cambiamento anche sul fronte giustizia. Gli uffici del ministero stanno limando gli ultimi dettagli della legge sull’anticorruzione che già a settembre sarà calendarizzata. Una riforma rivoluzionaria che farà dell’Italia – da fanalino di coda – il Paese capofila nella lotta alla corruzione a livello internazionale. Tutti devono sapere che ci si può fidare nel nostro Paese, che si può investire senza il timore di essere danneggiati da chi usa la corsia preferenziale della corruzione. E che, finalmente, fare i furbi, rivolgersi agli amici degli amici, allungare la mazzetta, sono azioni che apparterranno al passato di questo Paese. Questa è la vera riforma della giustizia che i cittadini onesti si attendono. Una giustizia che spazzi via per sempre la ‘metastasi’ della corruzione e che si occupi soprattutto del servizio che offre agli italiani: è in dirittura d’arrivo un provvedimento che rivoluzionerà anche i tempi dei tribunali. Questo è il Governo del cambiamento.