Repubblica non si smentisce mai: Fake News sui mafiosi in foto col MoVimento

di Giancarlo Cancelleri

Stamattina mi sono svegliato e la prima cosa che ho scoperto è che in qualche modo sono diventato uno di quelli che si affilia a qualche clan mafioso. Sono chiaramente tutte cazzate, e le smentiamo in maniera categorica subito.
La mafia, come emerge da molte intercettazioni non sta con noi: ricordo quelle in cui si parla di Bagheria, e dicono che non «ci sono più occhi per piangere con Patrizio Cinque», oppure quando si parla di altri sindaci del Movimento 5 Stelle, che sono ritenuti «inavvicinabili» come il vicesindaco di Civitavecchia o il Sindaco di Pomezia. Ma anche quando le persone dei clan parlano delle Regionali in Sicilia, e dicono che dare il voto a Cancelleri ed al Movimento 5 Stelle sarebbe un voto perso perché noi con la mafia non faremo mai affari.
Questa è la verità delle cose e lo dicono direttamente i mafiosi, non lo diciamo noi.

Allora quando su Repubblica viene scritto che hanno arrestato Corona, il tesoriere della mafia, e su Facebook viene pubblicata una foto, si dovrebbe anche dire che nessuna delle persone ritratte è Corona l’arrestato per mafia, solo che non lo dicono.
Oggi mi sono alterato, mi sono leggermente incazzato, perché non permetto a nessuno di diffamare la mia immagine, l’immagine di Luigi Di Maio, del Movimento e del grande lavoro che stiamo facendo. Oggi leggo agenzie, post, uscite di altri parlamentari del Partito Democratico che ci mandano a dire: «Spiegateci cosa ci facevate nella foto col mafioso…».
Beh, il punto è che non c’è il mafioso in questa foto.
Ricordo che quel giorno (era il 26 ottobre) io e Luigi Di Maio camminavamo per strada dopo un incontro. Parlavamo di Imprese quel giorno. Una campagna elettorale estenuante, un caldo torrido, la cravatta che mi soffocava, arrivammo davanti questo bar e dissi: “Luigi prendiamo un caffè perché ne ho davvero bisogno”. Siamo entrati, abbiamo preso un caffè mentre il gestore ci ha chiesto di fare una foto insieme, abbiamo pagato, salutato, e siamo andati via.
Non sono mai andato in quel posto né prima né dopo, io non conosco queste persone e non le ho mai più incontrate. E questa cosa è abbastanza ovvia.
Se qualcuno può pensare che loro (i gestori del bar) pubblicando questa foto abbiano voluto dire che in qualche modo ci erano vicini rispondo che noi non permetteremo mai a nessuna organizzazione criminale di infiltrarsi all’interno del movimento 5 Stelle, noi siamo quelli che vogliono aumentare il peso penale del 41BIS e 41TER. Noi siamo quelli che vogliono togliere i vitalizi, le pensioni e lo stipendio a chi si macchia di reati che hanno a che fare con gli articoli di mafia del codice di procedura penale. Noi siamo contro una battaglia blanda alla mafia e siamo a favore di tutte quelle linee che mirano a distruggere le organizzazioni criminali.
Noi siamo tutto questo e lo abbiamo sempre dimostrato con i fatti.
Per cui quando qualcuno (come Repubblica) scrive cose del genere non solo ci rimango male ma mi incazzo!
Mi incazzo perché dico a quel boss lì (che non conosco e non ho mai incontrato e non ho nessuna foto con lui) che lui non si potrà mai avvicinare al Movimento 5 Stelle perché non glielo permetterò. Io e la mia storia non glielo permetteremo e non glielo permetterà mai il Movimento.
Ma allo stesso momento dico a chi fa giornalismo in questo modo (che prende due avvenimenti accaduti e li mescola insieme per raggiungere un unico obiettivo che è quello di infangare, di diffamare) che non posso permettere tutto ciò, per cui porterò in tribunale e querelerò il giornalista autore di questo articolo e Repubblica, perché mi sono stancato di dovermi difendere e di fare il ragazzo per bene.
Vi querelo e vi porto in tribunale, e non lo so come andrà a finire. Io difendo il mio onore, difendo il mio volto, la mia storia e quella del Movimento che è un Movimento di legalità ed è un Movimento che combatte la mafia.
E ai boss mando a dire che è inutile avvicinarsi perché come a Bagheria non restano loro neanche gli occhi per piangere, non avranno occhi per piangere in nessuna parte d’Italia. Perché non faremo mai affari con loro e li combatteremo finché non li avremo debellati. La mafia è una montagna di merda ed è arrivato il momento storico di buttarla via e cancellarla definitivamente.
Vi voglio bene e non credete MAI a Repubblica.