Conte al Consiglio Europeo. Davvero è stato un flop? Per la stampa estera no

fonte: Il Cappello Pensatore

I giornali italiani quasi all’unisono sostengono che il Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte al Consiglio europeo non avrebbe ottenuto nulla. Che i “vincitori” sono Macron e Merkel. Ma è una narrazione falsa.

La stampa italiana “controtendenza”

Il Süddeutsche Zeitung: Giuseppe Conte viene alla luce all’improvviso.

Le Figaro intervista Jean-Thomas Lesueur (delegato generale dell’istituto di studi internazionali Thomas More): Italia e Austria i nuovi leader d’Europa?

Per Bloomberg «Il novizio Giuseppe Conte è emerso dal suo primo vertice dell’Unione europea con un pacchetto di misure per arginare il flusso di migranti e condividere il peso della gestione di coloro che arrivano».

Le Monde: «L’Italia ha ottenuto la sepoltura di fatto del Regolamento di Dublino».

Ancora Bloomberg: «La strategia dei populisti italiani: come scuotere l’establishment europeo».

Perfino la stampa giapponese. The Japan Times scrive: «Il primo ministro italiano Giuseppe Conte, da un mese a capo di un governo anti-immigrazione, aveva posto il veto alle conclusioni comuni dell’intero ordine del giorno del vertice di Bruxelles fino a quando le sue richieste sono state finalmente soddisfatte prima dell’alba».

In Italia abbiamo, invece, un coro unanime costituito da PD, Forza Italia e giornali, giornalini e giornaloni che dichiarano il fallimento di Giuseppe Conte al Consiglio europeo. E pure con una certa soddisfazione autolesionista.

Evvabbè!

Il successo più evidente
Per prima cosa occorre sottolineare il successo enorme.

Solo dopo anni abbiamo scoperto che Renzi aveva fatto un accordo per far arrivare tutti i migranti in Italia.

Del Consiglio europeo di giovedì e venerdì invece ne parlano tutti. Tutti sanno di cosa si tratta e chiunque ne conosce o può conoscerne i contenuti.

In Italia sta accadendo un fatto inedito: La gente sta tornando a interessarsi alla politica. Comincia a sentirla più vicina, più sua.

È stata stravolta una liturgia che durava da decenni.

Francia e Germania preparavano i documenti finali degli incontri giorni prima degli incontri stessi. Conclusioni che avvantaggiavano solo Francia e Germania, ma che l’Italia firmava senza fiatare “per non rimanere isolata”. Una sorta di “Sindrome di Stoccolma”.

Un masochismo autoflagellante che portava i Governi italiani a sottoscrivere accordi assolutamente contrari all’interesse dell’Italia e del suo Popolo.

E così il fatto che per la prima volta l’Italia abbia assunto un ruolo protagonista crea nella stampa, nel PD e in Berlusconi un senso di disorientamento. Dissonante con il convincimento dell’ineluttabile subalternità all’asse Franco-Tedesco.

I Fatti

Il pre-vertice. L’antefatto
Lo scorso 24 giugno si è tenuto un “pre-vertice” in cui era già stato tutto scritto (come al solito) da Macron e dalla Merkel.

Fondamentalmente i punti sull’immigrazione erano due:

Centri di riconoscimento nei Paesi di primo approdo, quindi Malta, Italia, Spagna e Grecia. Voluto da Macron serviva a destabilizzare l’Italia per avere campo libero in Libia ed Egitto. Ne ho già accennato in “Macron: psicopatico in crisi di nervi. Il piano coloniale gli scoppia in mano”
Tutti i migranti che si trovano in Europa sarebbero dovuti ritornare nei Paesi di primo approdo. Quindi Italia e Grecia. Voluto dalla Merkel per tenere in piedi il suo Governo messo in pericolo dal suo Ministro dell’Interno Horst Seehofer.
Il Presidente del Consiglio Conte fa sapere che non andrà a incontri in cui le conclusioni siano già scritte.

Un fatto inedito. Le conclusioni dei vertici erano sempre state scritte dalla Francia e dallla Germania prima dei vertici. I Paesi europei, ridotti al ruolo di comparse, dovevano solo fare lo sforzo di prendere una penna e firmare.

Il Pre-vertice: la telefonata di Angela Merkel
Angela Merkel chiama Giuseppe Conte e comunica che c’è un malinteso e non esistono conclusioni già scritte. È il primo schiaffo a Emmanuel Macron.

Conte, altro fatto inedito, rende pubblica la telefonata con un post Facebook

Angela Merkel si adombra. Secondo lei, la telefonata doveva rimanere privata. Mai accaduto che il Presidente del Consiglio di un Paese “al traino” abbia dimostrato una simile trasparenza.

È sempre stata lei a gestire i Governi italiani come fossero marionette. È emblematico l’atteggiamento tenuto con Gentiloni lo scorso 7 febbraio.

Un incontro già programmato viene annullato all’ultimo momento.

Quando Gentiloni era già arrivato in Germania, Angela Merkel fa sapere che è impegnata nelle trattative di Governo e non può riceverlo.

Ovviamente, venuto a conoscenza della telefonata della Merkel a Conte, anche Macron si adombra. È rimasto con il cerino in mano e, psicopatico com’è, da di matto.

Il pre-vertice
Al pre-vertice, Giuseppe Conte arriva con una proposta italiana. Ottiene anche di parlare per primo e quindi orienta l’intera discussione.

Altro fatto inedito.

Ecco la proposta

La proposta italiana va incontro il “Gruppo di Visegrad”, perché consente che l’accoglienza dei migranti economici non sia obbligatoria.

Nel contempo consente alla Merkel di salvare il suo Governo, perché offre una soluzione al problema dei movimenti secondari.

L’unico “ingrugnato” resta Macron.

Come ho già scritto, Macron vorrebbe estendere il colonialismo francese1 alla Libia e stringere accordi con l’Egitto.

Macron vorrebbe

“conquistare” la Libia
cacciare l’ENI
riempire l’Italia di “migranti” generati dal colonialismo francese
Da qui l’accordo che aveva stretto con la Merkel per rispedire in Italia e in Grecia tutti i migranti che si trovino in un qualsiasi Paese Europeo.

Il vertice. L’antefatto
Con questi presupposti, Francia e Germania si sono affrettati a sostenere che il vertice del 28 e 29 giugno non sarebbe giunto ad alcuna conclusione in tema di immigrazione.

Tutti i giornali hanno rilanciato questa notizia.

Nessuna dichiarazione dal Governo italiano, ma abituati come sono al fatto che siano Merkel e Macron a comandare in Europa, si sono tutti adagiati su questo: Il Consiglio Europeo non giungerà ad alcun accordo sull’immigrazione.

Nessuno che abbia poi chiesto scusa per essersi clamorosamente sbagliato (ancora una volta)!

Il veto anticipato da Conte al Consiglio europeo
Ancora non arresi al fatto che non comandano più l’Europa, Merke e Macron (sopratutto) avevano tentato l’ultima carta: stralciare la questione delle immigrazioni dall’ordine del giorno del Consiglio Europeo.

Inoltre, sempre nel convincimento che nessuno avrebbe osato sollevare la testa, giovedì 28 giugno era già stata convocata la conferenza stampa che anticipava le conclusioni del vertice stesso.

Ma ecco l’imprevisto. L’annuncio di Conte al Consiglio europeo che voterà solo il documento conclusivo al termine del vertice. Preannuncia, inoltre, che non firmerà il documento finale se non si dovesse parlare di immigrazione.

Quella sganciata da Conte al Consiglio europeo è una vera e propria bomba.

Succede il caos e la Conferenza stampa viene annullata.

I veri interessi di Macron
Prima del vertice ci sono stati gli incontri bilaterali.

Il Presidente Conte ha incontrato in privato Angela Merkel.

Emmanuel Macron aveva chiesto un incontro bilaterale con Giuseppe Conte, ma “purtroppo” la fitta agenda di Conte non ha consentito l’incontro.

Come ho già scritto più volte (e, probabilmente, ci tornerò in altro post) il problema dell’immigrazione è stato creato dalla Francia con la destabilizzazione della Libia.

Nell’assoluta inconcludenza dei Governi italiani, Macron si era pure posto quale mediatore fra il Governo di accordo nazionale (Gna) di Fayez al-Sarraj e il Generale Khalifa Haftar.

In realtà sostenendo quest’ultimo che controlla – illegittimamente – i pozzi petroliferi del sud della Libia (e che, per questo motivo, rifiuta ogni possibile “hotspot” controllato dall’Unione Europea nei confini meridionali della Libia).

Il problema è che l’unico gasdotto libico è di proprietà di ENI e sbocca nel porto di Mellitah.

Khalifa Haftar può solo contare sull’esportazione del petrolio illegale. Se il Mediterraneo cessa di essere “terra di nessuno”, se al Governo di al-Sarraji venisse consentito di controllare seriamente le coste libiche, Haftar sarebbe finito e con lui la Francia di Macron.

Il doppio gioco dello psicopatico Macron
Mentre era in corso il vertice, Macron ha mandato il suo Ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drien a incontrare il Presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi. La discussione è sulla stabilizzazione della Libia. La Francia – attore principale della destabilizzazione della Libia – vorrebbe completare l’opera con un altro disastro politico, militare e diplomatico.

Occorre anche comprendere Macron.

Nelle acque egiziane è stato trovato il più grande giacimento di gas mai scoperto nel Mediterraneo. È all’interno della concessione di Shorouk, nel nord del Sinai, ed è ENI il titolare della concessione.

Di tutto questo ad Angela Merkel non può fregar di meno. Non ha interessi in Libia e deve garantire la tenuta del suo Governo dagli attacchi di Horst Seehofer.

Quindi ordina a Macron di trovare una soluzione, foss’anche la totale sottomissione a Conte.

Macron e Conte al Consiglio europeo lavorano fino all’alba
Macron, quindi, è costretto a trovare una soluzione con Conte che, pure, l’aveva snobbato al pre-vertice.

È costretto a sottoscrivere, anzi, a compartecipare alla soluzione proposta da Conte al Consiglio europeo.

Il “nuovo Napoleone” trova la sua Waterlooo in Giuseppe Conte.

Il documento finale trova l’accordo dei 28 Paesi, ma è esattamente la proposta italiana al pre-vertice.

Macron è costretto a sparare sciocchezze in Francia, ma la realtà è diversa. Ha capitolato in una resa senza condizioni.

Il documento finale è questo

Nessuno poteva aspettarsi che il Trattato di Dublino potesse essere modificato in questo Consiglio europeo. Non era nelle competenze e non era all’ordine del giorno.

Conte al Consiglio europeo doveva porre le precondizioni, i principi per la riforma del Trattato. Questo ha fatto.

Ha, inoltre, ottenuto che alcuni principi siano di immediata applicazione.

Con buona pace di Macron e dei giornalucoli nostrani non esiste già più il principio del Paese di primo approdo. Basta leggere il documento finale per rendersene conto.

Conte al Consiglio europeo ha ottenuto che le ONG debbano sottostare alle regole internazionali.

Basta ingaggiare lotte con la Guardia Costiera libica per sottrarre i “migranti” e poi rappresentare la questione come se la Guardia Costiera libica avesse minacciato le ONG per “impedire” di portare in salvo i migranti!

Le ONG hanno sovvertito il diritto internazionale. “Salvano” migranti in acque SAR libiche e accusano la Guardia Costiera libica di aver tentato di impedire la tratta degli schiavi verso l’Italia.

Confrontiamo la proposta italiana con il documento finale dell’EUCO

Questa è la proposta italiana

e questo è il documento finale

Per i giornalisti ciechi, ecco le corrispondenze dei punti:

1 della proposta è rinvenibile al punto 3 del documento finale
2 ai punti 5, 7 e 8
3 ai punti 1, 9 e 10
4 al punto 12
5 ai punti 5 e 6
6 al punto 6
7 ai punti 3 e 5
8 al punto 6
9 al punto 11
10 ai punti 4 e 6
Macron ha perso la faccia, la battaglia e la guerra
I giornalucoli nostrani continuano a riportare le dichiarazioni finali di Macron e di Conte al Consiglio europeo.

Mettendole in contrasto e tifando per la versione Macron.

Ma nel documento finale non si parla affatto di hotspot nei Paesi di primo approdo.

Il giornalucolo per eccellenza, il Sole 24 Ore, titola: «Migranti, gelo tra Conte e Merkel-Macron sui centri di accoglienza».

Ma leggiamo il testo e le dichiarazioni di Angela Merkel:

Merkel: da Italia nessun impegno sui centri
«L’Italia non ha preso nessun obbligo per mettere in piedi questi centri controllati» e «non vede assolutamente nessuna possibilità» ha confermato la cancelliera Angela Merkel al termine del vertice Ue. Inoltre «non c’è nessun accordo concreto» bilaterale tra Italia e Germania sui movimenti secondari, perché «per l’Italia è un problema cruciale la migrazione primaria» e «per ora è una posizione che rispetto»..

Dove starebbe il “gelo” della Merkel verso l’Italia? È l’Italia ad averle salvato il Governo.

E non solo. Merkel smentisce Macron e conferma le dichiarazioni di Conte al Consiglio europeo.

Per questo, stranamente, il nostro mainstream non riporta le dichiarazioni di Angela Merkel.