A Torino le finali dei mondiali di volley maschile

di Chiara Appendino

Si giocheranno dal 26 al 30 settembre al Pala Alpitour le fasi finali dei mondiali di volley maschile.

Cinque giorni che porteranno, ancora una volta, la Città di Torino sotto i riflettori internazionali. Daremo il benvenuto alle massime espressioni di questo sport e – insieme a loro – a tecnici, appassionati e media provenienti da tutto il mondo, che avranno modo di assistere alle partite e visitare le bellezze della nostra Città.

Torino ha una indiscutibile storia sportiva che negli anni l’ha vista primeggiare più volte, sia grazie ad eventi di primo piano che grazie ad atleti di eccellenza in varie discipline.

La pallavolo non fa eccezione. Nel 1952, ad esempio, nasce il CUS Torino che vede la sua squadra di volley letteralmente scalare le serie, passando negli anni dalla serie D alla serie A e registrando risultati importanti, come la vittoria di 51 partite consecutive.
E proprio a Torino, circa cinquant’anni fa, la Pallavolo Italiana ha ottenuto il suo primo successo internazionale alle Universiadi del 1970.

Ma sono solo pochi dettagli di uno sport profondamente radicato nell’identità della nostra Città, come peraltro diverse altre discipline a cui, sin dall’inizio del mandato, con l’Assessore allo sport, Roberto Finardi, abbiamo voluto dare tutta l’attenzione e la visibilità che meritano.

Questo interessamento ha portato a raggiungere diversi risultati. Tra questi – per rimanere nell’ambito della pallavolo – il ritorno del Pala Ruffini come luogo che ospiterà le partite in casa delle ragazze del Barricalla Cus Torino di A2 femminile.
Una bella notizia per la squadra e per tutte e tutti gli appassionati che potranno seguire le partite in un impianto moderno e funzionale.

Ringrazio il già citato Assessore allo sport, Roberto Finardi, la FIVB – International Volleyball Federation, la Federazione Italiana Pallavolo , e quanti renderanno vivo e parteciperanno a questo importante evento mondiale.

Inoltre, una volta di più, voglio ringraziare tutte le società, piccole e grandi, che ogni giorno si spendono sul territorio per trasmettere alle giovani generazioni i valori dello sport.