Zone terremotate priorità per il Governo

di Stefano Patuanelli, capogruppo M5S al Senato e relatore del “decreto terremoto”

L’Aula del Senato ha approvato il decreto terremoto. Un forte segnale per tutta l’area appenninica colpita dalla drammatica serie di eventi sismici del 2016. Nonostante siano passati quasi due anni, infatti, i cittadini delle zone interessate di Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio sono costretti ancora ad affrontare infinite difficoltà. Per questo motivo, nel lavoro fatto in commissione speciale, siamo stati guidati da un’unica stella polare: dare più risposte possibili a chi da troppo tempo le chiede.

Il decreto raggiunge un grande obbiettivo: allineare la lunga sequela di scadenze, proroghe e sgravi alla giornata del 31 dicembre, al fine di fornire un quadro più chiaro e rassicurante. Alla stessa data è stato prorogato quindi lo stato d’emergenza, con 300 milioni di euro di stanziamento. Arriverà a fine anno anche la cosiddetta “busta paga pesante”, la sospensione del versamento dei contributi per i datori di lavoro, lo stop per canone Rai e bollette varie.

Sono tante però le migliorie fatte al Senato: contributi per la ricostruzione anche per l’adeguamento antincendio e l’abbattimento delle barriere architettoniche; una sanatoria provvisoria per le casette auto- costruite; la norma cosiddetta “salva-Peppina”; possibilità per i comuni di attrezzare aree ad hoc per i possessori di seconde case danneggiate dove poter ospitare camper o roulotte; nuove linee guida sulla ricostruzione; opportunità di depositare agli uffici di competenza la documentazione necessaria per effettuare immediatamente gli interventi per danni lievi.
Non solo. In sede di commissione speciale, con grande senso di responsabilità, siamo stati pronti a votare emendamenti, ritenuti di buon senso, seppur provenienti da altre forze politiche. Mi riferisco, per esempio, a quello relativo allo stabilimento Whirlpool di Comunanza (AP), per il quale è stata prolungata la cassa integrazione per i primi sei mesi del 2019.

Infine, come Movimento 5 Stelle, siamo riusciti in queste settimane di lavoro ad accendere i riflettori sulla situazione di Ischia con l’approvazione di tre odg che impegnano il governo a varare misure precise nei prossimi mesi, mettendo così fine a dieci mesi di silenzi del governo a guida Pd.
Lo stesso Partito Democratico che ora ci attacca su emendamenti respinti, perché rivelatisi senza coperture, come evidenziato in aula dal viceministro dell’Economia Laura Castelli.

Inoltre, solo nell’ultimo mese, si sono recati nelle aree terremotate il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli e il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. Segnale lampante di come le zone terremotate siano una priorità per il governo.