Adesso occupiamoci dei diritti economici e sociali

di Alessandro Di Battista

Il nuovo governo non ha ancora iniziato a lavorare ma i soliti intellettuali “falce e cachemire” già sono partiti all’attacco: “governo pseudo-fascista“; “vogliono cancellare l’aborto e le unioni civili“; “dobbiamo aver paura di questo governo“. Dov’erano quando l’ex-Presidente Boldrini, tra un “bella ciao” e un altro, applicava la ghigliottina in Parlamento azzittendo l’opposizione e favorendo un regalo miliardario di denaro pubblico alle banche private? Dov’erano quando il loro cocco bello da Rignano provava ad abolire non il Senato ma il voto dei cittadini? Dov’erano quando due governi di centro-sinistra (Renzi e Gentiloni) posero la fiducia a due leggi elettorali (Italicum e Rosatellum) esattamente come fece Mussolini nel 1923? Ieri, come oggi del resto, costoro stavano dalla parte sbagliata della storia.

Sì, provo soddisfazione nel vederli gonfi di livore, perché non si sono mai davvero indignati per le sofferenze dei cittadini. Sì, mi compiaccio nel vederli persi, alla ricerca di un punto di riferimento di potere che non c’è più, perché quando hanno avuto la possibilità di schierarsi l’hanno fatto con chi procurava ingiustizie, non con chi le pativa. Sì, esulto nel vederli attaccare in modo scomposto questo governo continuando con le loro menzogne, quelle stesse menzogne che hanno lanciato la nostra ascesa e determinato il loro fracasso. Mi rallegro nel vedere deputati del PD scendere in piazza a difesa della Costituzione, loro che con leggi indegne hanno distrutto i diritti sociali degli italiani. E soprattutto godo guardando Pd e Forza Italia. Hanno fatto una legge elettorale oscena per stare ancora una volta dalla stessa parte e dalla stessa parte in effetti ci stanno. Ma non al governo, stanno insieme all’opposizione. Che goduria!

Ma il tempo dell’esultanza finisce qui. Lasciamoli nell’oblio mentre mangiano i pop-corn (sperando che non si strozzino). Ora è tempo di realizzare concretamente i punti del programma. Non toccando i diritti civili conquistati ma occupandoci adesso di quelli economici e sociali smantellati. Si può fare tanto, possiamo partire immediatamente dal salario minimo orario tanto caro a Luigi. In alto i cuori!