Una nuova veste per il turismo in Sicilia

di Giancarlo Cancelleri

Il turismo è una delle attività economiche più rilevanti per esportazioni e attivazione di posti di lavoro e di valore aggiunto. Considerando sia quello internazionale sia quello domestico (i viaggi all’interno del paese di residenza), si stima che nella media dei paesi OCSE il turismo contribuisca per il 4,1 per cento alla formazione del PIL, per il 5,9 per cento all’occupazione e per il 21,3 per cento alle esportazioni di servizi (il cui contenuto di valore aggiunto interno, pari a circa l’80 per cento, è più elevato rispetto alla media degli altri settori produttivi)” – I’indagine sul Turismo Internazionale, pubblicato da Banca d’Italia in data 17 Luglio 2017.

In Sicilia i Governi regionali che si sono succeduti non sono stati in grado di garantire una governance adeguata del settore turistico, quindi, di avere la capacità di rendere il predetto ambito volano di sviluppo per l’isola, a causa di diversi fattori, fra cui principalmente la mancanza di una visione unitaria, ovvero il mancato superamento del quadro di frammentazione istituzionale ed operativa. Per di più, il settore è attualmente disciplinato da norme decisamente obsolete.

Per queste ragioni, in linea con il nostro programma elettorale, in questa legislatura abbiamo depositato diversi atti riguardanti il Turismo, come le mozioni riguardanti “l’ Istituzione di un fondo per la destagionalizzazione volto ad incrementare i flussi turistici in Sicilia” e “Iniziative utili a stabilire un’adeguata governance del turismo in Sicilia”.
L’ultimo atto, non meno importante, è il disegno di legge “Riforma organica del turismo nella Regione Siciliana”, una proposta normativa attesa da tempo, elaborata con l’ausilio di professionisti del settore e votata su Lex, ovvero sulla piattaforma Rousseau del MoVimento 5 Stelle, durante la scorsa legislatura.

Il testo proposto vuole riordinare le norme del settore esistenti, inserendo al tempo stesso delle importanti novità, come l’ inserimento di una nuova attività ricettiva “le residenze d’epoca o dimore storiche”; la costituzione di un’unica Agenzia Regionale di Promozione Turistica “Siciliaturismo”, nell’ambito del Destination Management (DMO), che avrà il compito di lavorare al fianco delle comunità per la promozione delle destinazioni e dei prodotti turistici, che compongono l’offerta regionale nel suo insieme, l’istituzione del “Tavolo regionale per le politiche turistiche e dell’attrattività”; la riforma dell’Osservatorio regionale del Turismo anche in supporto all’azione di contrasto dell’abusivismo in ambito turistico, in riferimento a tutte le attività ricettive e concertazione con gli organi preposti, al fine di un corretto monitoraggio e di una corrispondenza tra autorizzazioni rilasciate, strutture in attività e loro presenza sul web; la semplificazione amministrativa (sburocratizzazione) prevedendo l’apertura delle agenzie di viaggio attraverso la SCIA. Sempre in riferimento al nostro programma regionale, prevediamo la creazione della rete dei borghi siciliani, l’introduzione della “Sicily Card” e tanto altro ancora.

Quando arriverà il momento di discutere il testo nella Commissione parlamentare di merito ci faremo promotori di diverse audizioni con gli operatori del settore per approfondire gli argomenti, migliorare le proposte e, perché no, ampliarle.