Massimo Dell’Orso: l’ennesima tragedia post terremoto

di Sara Marcozzi, Portavoce M5S in Regione Abruzzo

Abbiamo appreso con sconcerto dell’ennesima tragedia post-terremoto. Massimo Dell’Orso, terremotato originario di Castelsantangelo Sul Nera, nel maceratese, si è tolto la vita gettandosi dalla finestra ad Alba Adriatica, in provincia di Teramo.

Non conoscevo Massimo Dell’Orso ma la sua storia ci ha profondamente colpiti tutti. Massimo è la storia di tante donne e uomini che hanno vissuto sulla propria pelle il dramma del terremoto. Uomini e donne privati del bene più prezioso, la casa, che vivono una seconda tragedia, la deportazione in luoghi sismicamente più sicuri dal proprio paese natale. Massimo si era trasferito sulla nostra costa, ad Alba Adriatica, lontano dai suoi paesaggi, dai suoi affetti e dalla sua vita.

Gli abruzzesi conosco bene la tragedia del terremoto, sono passati quasi 10 anni dalla tremenda scossa che ha colpito la città di L’Aquila e soprattutto l’intera comunità aquilana che ancora non riesce a recuperare la normalità e la serenità perse.
Sono tantissimi gli aquilani che si sono ormai stabiliti sulla costa e che, con molta probabilità, se le cose non cambiano, non riusciranno a fare rientro a casa. Chi ne aveva la possibilità si è ricostruito una vita altrove, tanti altri invece sono in balia della burocrazia, delle lungaggini di Stato, degli sperperi di denaro pubblico, di una classe politica che ha sonoramente fallito sia nella prevenzione che nella ricostruzione.

“Morti Bianche” le chiamano sul lavoro, le tragedie come quelle di Massimo invece non hanno nome. Sembrano non esistere, eppure ci sono e sono numerosissime.
Sono le storie di quelle tante persone che provano a rimettersi in piedi e che si scontrano con uno Stato assente, con leggi assurde e con tempi di intervento lunghissimi. Quale cittadino attenderebbe in un limbo dieci anni prima di tornare a vivere?
Siamo di fronte all’ennesima tragedia di Stato. I partiti che hanno spolpato il Paese in grandi e (molto spesso) inutili opere, non sono stati in grado di garantire la sicurezza delle nostre case. Il “Piano Casa Italia”, varato all’indomani dell’ennesimo terremoto che ha colpito il centro-Italia, si è dimostrata l’ennesima trovata pubblicitaria di Matteo Renzi. Abbiamo la necessità e il dovere di mettere in sicurezza il Paese senza aspettare il prossimo terremoto.

Nel 2018 non è più possibile morire di terremoto. Abbiamo tutte le conoscenze tecniche per costruire case e capannoni sicuri. Dobbiamo rimettere al centro le reali esigenze dei cittadini affinchè le tragedie come quelle di Massimo non si verifichino più.