di Manlio Di Stefano
Dunque ricapitolando, quella del CV artefatto è una bufala colossale dato che, la stessa New York University, oggi ha confermato che Giuseppe Conte “ha avuto lo status ufficiale alla NYU per condurre ricerche presso la biblioteca dell’ateneo dal 2008 al 2014 dove si è recato ogni estate continuativamente per 6 anni” con svariati colleghi a testimoniare la cosa.
Quella dell’evasione fiscale è una balla ancora più grossa visto che il suo commercialista ha già mostrato al visura di Equitalia che dimostra come Conte abbia saldato tutto già 10 anni fa quando si accorse dell’ammanco risultante per una mancata consegna del plico da parte delle poste.
Ora credetemi, in cuor mio avrei preferito che fosse tutto vero, avrei preferito poter dire che Conte sia come tutti gli altri, un ignorante, un impostore, un delinquente, un frodatore dello Stato. Perché non esserlo in Italia è quasi un’anomalia da colpire e correggere prima che dia il buon esempio, prima che chi ha leccato il deretano dei potenti di turno per 30 anni non sappia più che mestiere fare.
Questo Paese ha accettato senza alcuna levata di scudi i peggiori ignoranti, truffatori e bugiardi in politica, persino nei ruoli più alti delle istituzioni come la Presidenza del Consiglio, ma si scaglia a suon di fake news contro un professore universitario con un curriculum da far impallidire il 99.9% di quelli che lo attaccano a testa bassa dalle colonne della carta stampata e dalle poltroncine comode degli studi televisivi.
Sapete che c’è? Andate pure avanti, gli italiani non vi credono più da un pezzo e non perderanno occasione per farvi crollare ancora una volta.