di Paola Taverna
Oggi Fabrizio Cicchitto ha dedicato al MoVimento 5 Stelle un post farneticante sull’Huffington Post dal titolo “Vade retro 5 Stelle” in cui accusa il MoVimento, prima forza politica del Paese con 11 milioni di voti, di ogni genere di nefandezze, di leninismo, di occupazione militare delle Camere, di autoritarismo. Da cosa deriva questo astio? Cicchitto ha capito che il MoVimento 5 Stelle fa sul serio sull’abolizione dei vitalizi e qualsiasi pretesto è buono per colpire chi ha deciso di archiviare questi privilegi ormai fuori dalla storia e dal tempo.
Agli albori della Terza Repubblica, Cicchitto ha deciso di ergersi a strenuo difensore dei vitalizi. Già in passato si era distinto come paladino di questa battaglia in difesa della casta argomentando sul fatto che i parlamentari debbano avere il loro “status”. I parlamentari per noi sono cittadini che svolgono un servizio per lo Stato e riteniamo che debbano avere una pensione come tutti, non certo un lauto vitalizio per qualche anno passato in Parlamento. Questi privilegi saranno aboliti.
L’atteggiamento di Cicchitto è completamente antistorico. Ricorda i giapponesi che continuavano a combattere in qualche isola nonostante la pace fosse stata siglata da anni perché tutti i collegamenti con il mondo esterno erano saltati. È ora che Cicchitto si sintonizzi con la realtà del Paese. Il MoVimento 5 Stelle sui vitalizi non torna indietro. E io come vicepresidente del Senato sarò in prima linea con tutti i miei colleghi negli uffici di Presidenza di Camera e Senato.