O al governo o al voto

di Luigi Di Maio

Negli ultimi mesi abbiamo fatto tutti i tentativi per formare un Governo, in 50 giorni abbiamo proposto in tutte le forme alla Lega di Salvini di sedersi ad un tavolo per stilare un contratto di Governo che mettesse al centro i problemi degli italiani.

Ma la Lega ha deciso di condannarsi all’irrilevanza per il bene del suo alleato, invece che andare al Governo per il bene degli Italiani. Ed è chiaro che l’ipotesi di Governo del centrodestra è fallita, fallimento certificato anche dall’incarico non andato a buon fine della Presidente Casellati. Quindi oggi dico in modo ufficiale che qualsiasi discorso con la Lega si chiude qui.

Prendiamo atto del segnale di apertura da parte del segretario del Pd Martina. Voglio chiarire che abbiamo detto al Presidente Roberto Fico che ce lo ha chiesto, che manteniamo la linea che abbiamo dato un mese fa: disponibili a discutere di temi, a redigere un contratto di Governo, ma senza svilire i nostri valori e le nostre più grandi battaglie: costi della politica, ambiente, reddito di cittadinanza, lotta al business dell’immigrazione, pensioni e aiuti alle imprese, lotta alla corruzione. Un contratto di Governo che sottoporremo anche ai nostri iscritti sulla piattaforma Rosseau.

Il MoVimento 5 Stelle e il Partito Democratico, il MoVimento 5 Stelle e la Lega, il MoVimento 5 Stelle e qualsiasi altro partito sono e rimangono alternativi. E questo lo dico perchè lo sento profondamente, perchè rispetto i nostri elettori e perchè rispetto gli elettori dei partiti. Nessuna forza politica nella situazione attuale può fare da sola. Comunque la si metta, chiunque ci accompagni in questo percorso firmando il contratto, è chiaro che il MoVimento 5 Stelle al governo è una novità assoluta per il nostro Paese e come stiamo dimostrando porteremo al governo un nuovo metodo, improntato alla trasparenza al rispetto del mandato elettorale, alla meritocrazia e alla moralità su tutto ciò che riguarda la cosa pubblica. Di questo io mi faccio garante.

Tra noi e il Pd ci sono profonde differenze e una storia molto difficile alle spalle. Ma se riusciremo a mettere al centro i cittadini e il bene della Nazione, a definire gli obiettivi che tirano fuori dal pantano le famiglie e le imprese, noi ci siamo. Sui temi noi ci siamo. Quindi chiedo al Pd di venire al tavolo per iniziare a capire se ci siano convergenze sui temi, per poi eventualmente passare alla stesura del contratto di Governo.

Voglio chiarire una cosa: non esiste per noi alcuna fiducia a Governi tecnici, istituzionali, di scopo, di garanzia, del Presidente o altro. Quindi se fallisce anche questo tentativo, il Paese dovrà affrontare nuove elezioni. Deciderà il Presidente della Repubblica, ma qualora non dovesse riuscire questo ultimo tentativo, per noi si dovrà tornare al voto.

Grazie a tutti.