Dal legno di Spelacchio una casa per allattare

Anche da una grande polemica può nascere una cosa buona e concreta. È il caso di Spelacchio, l’albero di Natale che l’anno scorso a Roma, non per colpa sua, fu deriso da tutti. Spelacchio è tornato nella sua terra d’origine, in Trentino, dove ieri è stato sezionato e scortecciato. Oggi sarà completato il taglio e con le assi ricavate dal suo tronco sarà realizzata una casetta ecologica, una Baby Little Home, dove le mamme di Roma troveranno fasciatoi per cambiare i loro bambini e potranno riscaldare i biberon. La casetta di Spelacchio sarà infatti collocata in un parco pubblico della Capitale.

«Un po’ di emozione confesso che c’è. Spelacchio è un albero così famoso, anche se non è il più grande che ho tagliato». Matteo Delladio, custode della foresta di val Cadino, in Trentino, dove Spelacchio è nato circa 110 anni fa, però ha riposto l’emozione e con provata professionalità da addetto alla lavorazione del legno, ha azionato la sega elettrica e alle 16 di ieri ha iniziato il taglio dell’abete rosso. Subito dopo, a pezzi, è stato caricato nell’impianto di scortecciatura. Pochi minuti e il tronco è uscito pulito, pronto a essere lavorato dalla Segheria della Magnifica Comunità di Fiemme, tra le più grandi d’Italia. L’intera operazione (trasporto in Trentino, taglio, costruzione della casetta, ritorno a Roma) è totalmente a carico della Magnifica Comunità e a costo zero per Roma.

Spelacchio, che all’origine era alto 34 metri e del peso complessivo di circa 85 quintali, è cresciuto in un bosco Pefc, sistema che certifica la sostenibilità della gestione forestale unita alla tracciabilità del legname. In Trentino sono oltre 270 mila gli ettari di bosco Pefc, il 71% della superficie boscata provinciale, di cui 12 mila gestiti dalla Magnifica Comunità di Fiemme, un’istituzione con oltre 900 anni di vita che amministra lo straordinario patrimonio forestale della valle. «Tra questi abeti rossi secolari, uno ogni mille possiede il cosiddetto legno di risonanza – spiega Giacomo Boninsegna, scario (presidente) della Magnifica – un legno con caratteristiche eccezionali, adatte a costruire gli strumenti musicali più pregiati. Gli Stradivari e i Guarneri del Gesù suonati dai più grandi musicisti della storia sono stati fatti con il legno dei nostri alberi».

Chissà, magari anche Spelacchio diventerà uno Stradivari nel suo genere. Il genere «casetta per mamme e bambini», un genere bellissimo.

Paolo Virtuani – Corriere della Sera