Smog: non multate i cittadini, multate chi inquina (e i partiti amici dei petrolieri)

di Piernicola Pedicini, europarlamentare Efdd – MoVimento 5 Stelle, e Davide Crippa, deputato MoVimento 5 Stelle

Un miliardo di euro di multa. E’ la spada di Damocle che incombe sull’Italia, e potrebbe essere il primo provvedimento europeo che dovrà affrontare il nuovo governo: il deferimento davanti alla Corte di Giustizia europea al pagamento della salatissima sanzione per troppo smog. Un altro “regalo” della premiata ditta Gentiloni-Galletti. Il loro cosiddetto piano smog non ha convinto – guarda un po’ – l’Europa. Però non è giusto che a pagare le inettitudini del governo siano ancora una volta i cittadini. Per questo lanciamo un appello alle Istituzioni europee: non multate i cittadini. Loro sono già vittime dell’incapacità dei partiti nel trovare soluzioni concrete per ridurre l’inquinamento in Italia.

I Governi di centrodestra e centrosinistra hanno sistematicamente violato per ben 12 anni la Direttiva sulla qualità dell’aria.
Le elezioni del 4 marzo hanno dimostrato che i cittadini non si fidano più di questa classe dirigente e hanno scelto il Movimento 5 Stelle che ha un programma forte e ambizioso per la riduzione dell’inquinamento nel nostro Paese. Siamo per la chiusura degli inceneritori e delle centrali a carbone, per la mobilità sostenibile, per il trasporto merci su ferro, per orientare la vita in città e gli spostamenti prediligendo il trasporto pubblico alimentato da fonti rinnovabili e sostenibili.

Il programma ambiente del Movimento 5 Stelle combinato con quello trasporti e energia offrono un ventaglio di soluzioni concrete. I dati delle emissioni inquinanti prodotte nel nostro Paese dicono che nel 2016 in Italia lo smog è aumentato: il Pm10 del 13%, il Pm2.5 dell’8%. Dopo anni di cali ininterrotti sono tornati a salire anche gli ossidi di azoto, i gas prodotti dagli scarichi delle automobili e dai tir. Lombardia e Veneto hanno fatto registrare il più alto numero di sforamenti. Campania a e Sicilia sono invece i buchi neri: non forniscono nessun dato da anni.

L’articolo 35 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue sancisce: “nella definizione e nell’attuazione di tutte le politiche ed attività dell’Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana”. L’articolo 37: “un livello elevato di tutela dell’ambiente e il miglioramento della sua qualità devono essere integrati nelle politiche dell’Unione e garantiti conformemente al principio dello sviluppo sostenibile”. Faremo di tutto per garantire che la tutela della salute e dell’ambiente non siano più lettera morta. I cittadini italiani hanno diritto, al pari di tutti gli altri cittadini europei, a respirare aria pulita, a mangiare cibo sano, a non vedere i propri figli ammalati di cancro per le troppe Terre dei Fuochi che ereditiamo. Non è con le multe che si risolvono i problemi. L’Italia ha scelto la discontinuità rispetto alle politiche suicide di centrodestra e centrosinistra. Questo cambiamento va rispettato.