Roberto Fico, un cittadino alla Presidenza della Camera

di Max Bugani

Qualche anno fa, credo fosse il 2013, mi ricordo che Beppe ripeteva spesso “adesso dobbiamo trovare la nostra anima”. Credo che con quella frase volesse dire che la nostra collocazione politica non aveva bisogno delle classificazioni di sinistra, destra, centro, centrosinistra, centrodestra, centrocentro. Quello che doveva trovare il M5S e che Beppe ci stava invitando a trovare era la nostra poetica, il nostro coefficiente empatico, l’emozione che sarebbe stata comunicata alle persone dalla semplice visione del nostro simbolo.

La cosa più difficile con 160 parlamentari appena eletti era proprio quella di non apparire come un vestito di Arlecchino di mille colori appoggiato su una sedia, senza un corpo dentro, senza “un’anima” appunto.

Mentre ascoltavo Roberto nel suo primo intervento alla Camera, mentre guardavo quella persona con cui ho condiviso la nascita dei meetup nel lontano 2005, io ho capito cosa siamo diventati in questi anni e cosa voleva dirci Beppe.

Con Roberto Fico Presidente della Camera questa carica istituzionale assume sembianze umane, esce dal cono di freddezza e altezzosità lontana dal popolo, ed entra nel cerchio delle emozioni, del rispetto, dei sentimenti: un’anima a 5 stelle sempre più visibile a tutti, fatta di etica, di sensazioni e di piccoli gesti. Il pensiero rivolto agli ultimi, ai più sfortunati, ai dimenticati, ai tanti Tom Joad in giro per l’Italia che soffrono ma trasformano il “furore” in poesia e in resistenza.

Mentre mi emozionavo a dismisura osservando Roberto che continuava a toccare i due microfoni per mantenere la concentrazione, davanti ai miei occhi sono passati una serie di eventi che mi hanno fatto mettere insieme i pezzi. Ho visto Beppe che nuota fra la Calabria e la Sicilia per un dono d’amore, ho visto Gianroberto che si appoggia a Pietro per arrivare nella sedia del suo ufficio davanti al PC da cui voleva leggere messaggi e mail anche se i medici gli consigliavano di riposarsi, ho visto Riccardo Fraccaro che dice “ragazzi il Movimento viene prima di me, non vi preoccupate, lo fareste anche voi”, ho visto Luigi che abbraccia, sorride e saluta persone con dolcezza anche quando mangia, quando dorme, quando è in bagno.

Ho visto attivisti ai banchetti sotto la neve, i ragazzi della comunicazione svegli fino alle 3 del mattino per finire di montare un video o di studiare qualcosa che possa servire il giorno dopo. Ho visto consiglieri comunali sconosciuti, senza fama e senza soldi, fare dichiarazioni coraggiose consapevoli di poter essere denunciati e di doversi pure pagare un avvocato senza alcuna copertura. Ho visto tutto questo e molte altre cose che tutte insieme delineano ciò che siamo, definiscono la nostra anima. D’un tratto è come se quel vestito avesse abbandonato la sedia e fosse stato indossato da tutti noi per unirci e perchè aveva finalmente trovato un corpo e un’anima.

Roberto Fico presidente della Camera non è una carica istituzionale che viene ricoperta dal M5S, è un modo di essere che vince, è un esercito di persone buone che fanno una meta e si sentono meno sole, è il segno che avevamo ragione e che semplicemente non dovevamo mollare. E il bello viene adesso.