Ciao Gian. Comunque vada, io sono felice

di Max Bugani

Ciao Gian, non so dove sei ma mi basta chiudere gli occhi per sentire la tua voce. Sono giorni in cui le tue parole e le tue frasi mi rimbombano in testa in continuazione. Come quelle dette durante la chiacchierata che ci stavamo facendo in questa foto di 8 anni fa. Mi parlavi dell’ultimo video che avevo fatto con Nik (Nikilnero) e mi dicevi che dovevamo farne di più, perché quando si fanno battaglie ma non le si raccontano è come non averle fatte.

Parlavi di un futuro che vedevi solo tu e ce lo facevi vedere anche a noi. Oggi è giornata importante, mi avresti chiamato per scaricare la tensione, mi avresti chiesto quali fossero le mie sensazioni e poi ci saremmo fatti due risate citando qualche film di Villaggio, di Pozzetto o di Bud Spencer.

Mi manchi tanto ma voglio dirti che Davide è grande e che ha i tuoi stessi geni in fatto di resistenza, equilibrio e caparbietà. Luigi è come l’avevi capito tu, anche su di lui avevi visto più avanti di tutti noi, ne avevi capito lo spessore umano e politico prima di tutti noi. Ieri sera non c’era un collaboratore di Luigi senza le lacrime agli occhi dopo averlo abbracciato. Anche io mi sono giocato due lacrime e sai che a me le lacrime stanno sul cazzo. Questo succede quando in una squadra il capitano è generoso e non si dimentica mai del prezioso lavoro del magazziniere.

Di Dibba mi ricordo la tua frase dopo la sua prima intervista su Sky, mi chiamasti e mi dicesti “abbiamo un combattente vero.” E io ti dissi: “per me non è Di Battista, per me è Di Batistuta, a questo basta che gli portiamo la palla in area e fa sempre gol.” Ridesti.

Ma vorrei parlarti di tante persone, di Pietro e Ilaria e tantissimi altri, ma non mi basterebbero 100 pagine. Abbiamo fatto tanti errori e siamo caduti tante volte, ma ci siamo sempre rialzati come ci hai insegnato tu e ci sentiamo molto più forti. Non abbiamo più paura e non ci interessa più niente di quello che dicono di noi quelli che ci vogliono male.

Voglio chiudere parlandoti di Beppe. È felice, ha ripreso a fare i suoi spettacoli e sul suo blog scrive pagine di poesia e filosofia. Sa di avere dato tutto se stesso per questo sogno e ha nello sguardo la serenità dei giusti, la consapevolezza dei grandi uomini della storia. Non è una questione di “vaffa” o “non vaffa”, è solo una questione di amore e di soddisfazione raggiunta. Ti ricordi come ti dicevo? Quell’uomo ha visto la luce!! 🙂 E poi partivamo a citare tutte le scene dei “blues brothers”.
Ti saluto Gian, ci aggiorniamo stasera o lunedì mattina, ma ci tenevo a dirti che non avrei saputo come vivere questi 12 anni con più intensità di così e volevo dirti che comunque vada io sono felice. …Ciao.