Sicilia nel medioevo con il centrodestra al governo: razionata l’acqua a Palermo

di Giancarlo Cancelleri

Ieri ho sentito Berlusconi dire che la priorità della Sicilia è il ponte sullo stretto. Sì sì, eravamo convinti di esserci sbarazzati (del ponte e di Berlusconi) e invece, puntuale a ogni elezione, eccolo ritornare (il ponte e Berlusconi).
Ci sarebbe solamente da sorridere se non fosse che a fare eco a Berlusconi si sono prontamente prodigati Musumeci e i suoi assessori; gli stessi che dopo 100 giorni di governo non hanno ancora combinato un bel niente per la Sicilia.

Che poi io non ho nulla contro il ponte, il problema è che chi parla e straparla di Sicilia, la conosce (la Sicilia) come forse io conosco il cinese. Basterebbe infatti abitarla un giorno per capire che nell’elenco delle priorità di questa martoriata terra, il ponte (se tutto va bene), si collocherebbe al settecentesimo posto.
Sapete, ad esempio, che siamo in piena siccità e che da domani cominciano a razionare l’acqua? A Palermo si prevedono addirittura turni per approvvigionarsene. Cose da medioevo.

E questi parlano di ponte…

Che poi, se proprio vogliono costruire ponti, gli ricordo che il ponte Himera, crollato 3 anni fa, è ancora lì che aspetta di essere ricostruito. Ricordate? Il viadotto crollato che spezzò la Sicilia in due rendendo un inferno la vita di chi è costretto a viaggiare. Fortunatamente il Movimento decise di costruire la famosa trazzera che non solo diede ristoro a tutti i siciliani ma che a distanza di tempo, contrariamente a quanto dicevano i maldicenti, è ancora lì solida e funzionante!

Un altro esempio di priorità? La Messina-Palermo, che è totalmente decadente, con manto stradale rovinato e segnaletica inesistente. O ancora: la Messina-Catania bloccata da 2 anni da una frana. Per non parlare della Siracusa-Gela eterna incompiuta.

Come vedete le priorità della Sicilia sono altre, la Sicilia non ha bisogno di promesse elettorali fatte da politici bolliti e incandidabili. La vera priorità della Sicilia è semplicemente quella di diventare una regione “normale”, una regione dove un ragazzo può progettare un futuro e una madre non sia costretta a vedere partire il proprio figlio altrove per mancanza di lavoro. L’unico ponte che vogliamo, è quello che ci collega a un futuro migliore; un futuro a 5 stelle!