Per i diritti degli animali e contro le ecomafie

Davide Zanforlini – Avvocato, è consigliere della Camera Penale di Ferrara “Franco Romani”. Dal 2012 è presidente Nazionale dei Centri di Azione Giuridica di Legambiente ed ha partecipato quale consulente della stessa associazione alla battaglia per l’approvazione del progetto di legge sugli Ecoreati. E’ stato relatore in diversi convegni su temi ambientali. Co-relatore del dossier Ecomafie 2017. E’ candidato al collegio uninominale di Ravenna alla Camera.

La legge sulla tutela degli Animali è datata, ha quattordici anni ormai, ma ha stentato ad essere applicata nel modo corretto, influenzata molto dalla sensibilità personale di chi è deputato a vigilare ed imporre sanzioni a coloro che violano le Leggi dello Stato.

Perché questo?

E’ inutile che ci sconcertiamo se questo o quello non intervengono in soccorso di un cane maltrattato, o sanzionano blandamente chi uccide senza necessità un animale. Il problema è nella dicotomia culturale che si è creata: da un lato un vecchio modo di pensare, quello di coloro che ritengono che gli animali siano semplici cose, dall’altro quello attuale, che coinvolge per fortuna sempre più italiani che fanno la cosa giusta, rispettano le biodiversità. Di mezzo le leggi, da un lato il Codice Civile, che è del 1942, ed ha ormai quasi 80 anni. Dall’altro il Trattato di Funzionamento della Comunità Europea del 2006, che seppure successivo alla legge di tutela degli Animali, ne riconosce la qualità di esseri senzienti e ne impone la tutela del benessere.

A questo punto il passo obbligato della nostra comunità è quello di intervenire con opportune modifiche normative che impediscano a coloro che sono deputati ai sequestri ed alle condanne di valutare secondo la loro sensibilità l’illecito commesso: è necessario che in questo momento di transizione culturale si intervenga per evitare disparità di trattamento nel senso che dobbiamo farci portavoce di chi non ha voce per imporre il lor diritto alla tutela, come richiesta dalla società civile e prevista dal nostro Codice Penale.