Lo scippo di Bruxelles alle regioni più povere d’Italia (con il complice silenzio di Gentiloni)

di Rosa D’Amato, Efdd – MoVimento 5 Stelle Europa

La Commissione europea, lo scorso 6 dicembre, ha presentato proposta di modifica del regolamento riforma dell’Unione monetaria che contiene una proposta di regolamento che taglia una quota significativa dei fondi strutturali 2014-2020 destinati alle Regioni.

Gli eurocrati la chiamano riserva di performance ed è una somma di risorse, pari al 6% dei fondi strutturali e di investimento (circa 21 miliardi di euro) per tutta l’UE. All’Italia spetterebbero circa 2,5 miliardi destinati soltanto a Programmi e Assi prioritari che hanno conseguito i propri target intermedi. Se questa riforma passerà, questi fondi verrebbero scippati soprattutto alle Regioni più povere e andrebbero a finanziare le cosiddette riforme strutturali che in Europa fanno rima con austerity e riforme del lavoro ammazza diritti (vedi Jobs Act).

La Commissione europea propone in pratica di ‘sbloccare’ la riserva di performance prima della data prevista dall’attuale regolamento utilizzandola per finanziare le riforme strutturali concordate con la Commissione, nell’ambito del Semestre europeo.

Al di là della valutazione del gruppo Efdd – MoVimento 5 Stelle sulle riforme strutturali (siamo assolutamente contrari a tutte quelle misure che intaccano il welfare State, inclusi ovviamente gli interventi sul mercato del lavoro, mentre siamo aperti a misure relative al miglioramento sulla capacità amministrativa o alla lotta all’evasione fiscale), queste non hanno nulla a che vedere con la ratio della politica di coesione.

Drenare importanti risorse destinate alla coesione economica, sociale e territoriale per dirottarla ad altri obiettivi è l’ennesimo schiaffo ai nostri territori che mai come adesso hanno bisogno di investimenti per lo sviluppo. Appare anche estremamente preoccupante il fatto che questa proposta arrivi proprio nel mezzo delle discussioni sul post-2020, configurandosi come il preludio al taglio dei fondi e alla distorsione degli obiettivi della coesione previsti dai Trattati.

Il governo Gentiloni tace: stanno cercando di occultare la notizia perché risulterebbe evidente a tutti l’incapacità di questa classe dirigente supina alle politiche di austerity. Questa scippo, unito alla proposta fatta propria dal Commissario europeo al Bilancio, il tedesco Gunther Oettinger, di tagliare del 10-15% il budget della politica di coesione rispetto alla programmazione 2014-2020, è un grave campanello d’allarme che non può essere ignorato. Ecco perché a Bruxelles serve quanto prima un governo forte a guida MoVimento 5 Stelle”.