Liberiamo l’Università dai baroni

Appuntamento giovedì 18 gennaio 2018, ore 18.30 al Museo del Patrimonio Industriale, sala auditorium, via Della Beverara 123, Bologna, per la presentazione del Programma Università del MoVimento 5 Stelle. Partecipano Michela Montevecchi, Gianluca Vacca, Francesco D’Uva, Luigi Gallo e Alessandro Di Battista.

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di Giuliano Gruner

Salve a tutti mi chiamo Giuliano Gruner sono avvocato cassazionista e ricercatore universitario confermato, quindi a tempo indeterminato, in servizio presso il dipartimento di diritto pubblico dell’università di Roma Tor Vergata. Nel 2013 ho conseguito l’abilitazione scientifica nazionale per le funzioni di professore universitario di prima fascia di diritto amministrativo e vorrei raccontarvi questa storia.

Nel 2015 io ho proposto un ricorso in sede di giustizia amministrativa avverso la chiamata, come professore di seconda fascia, di un mio collega. Nulla di personale contro questo collega che stimo personalmente, ma ho contestato le modalità attraverso le quali è avvenuta questa chiamata, vale a dire senza una valutazione comparativa con me che pure avevo i titoli per partecipare. Non so come andrà a finire questo ricorso, siamo in attesa della sentenza: forse vincerò, forse prenderò. Questo ancora non lo so ma la storia è un’altra.

Poco dopo la presentazione del ricorso al TAR ho cominciato a subire quelle che io ho percepito come delle vere e proprie minacce affinché ritirassi questo ricorso.

In particolare ho avuto un colloquio con il rettore dell’ateneo, professor Giuseppe Novelli, e l’ho registrato a sua insaputa con il mio telefonino ma, non perché io sia uso a registrare conversazioni tra presenti, l’ho fatto perché avevo precedentemente subito diverse minacce.

Durante questo colloquio il rettore Novelli ha rivolto a me delle parole che ho ritenuto gravissime. In seguito ho continuato a subire altre minacce affinché ritirassi questo ricorso fino a che la situazione è divenuta intollerabile per me e quindi ho preso carta e penna e ho scritto una denuncia alla Procura della Repubblica per raccontare l’accaduto.

Ad oggi il rettore Giuseppe Novelli è indagato, anzi per l’esattezza è imputato per il reato di tentata concussione ai miei danni in relazione alle parole che mi ha rivolto e che io ho registrato. Ora, qui a me non interessa molto parlare delle vicende processuali perché, delle vicende processuali si parla soltanto nelle sedi appropriate vale a dire nei processi. A me interessa raccontare, e anzi sono il primo in quanto giurista a conoscere molto bene l’articolo 27 comma 2 della Costituzione per cui l’imputato non è considerato colpevole sino a sentenza di condanna definitiva.

Il punto è un altro a mio avviso. Ci sono dei fatti a prescindere dalla loro rilevanza penale che possono avere una loro rilevanza enorme sul piano politico amministrativo e sul piano dell’etica pubblica. Ritengo che le parole che il rettore mi ha rivolto e che sono state pubblicate da tutti i maggiori quotidiani nazionali e riprese da importanti trasmissioni televisive come Le Iene, quindi che tutti conoscono, siano parole gravi oltre il fatto che siano un reato o meno.

Già nel mese di marzo scorso scrissi una PEC alla ministra Valeria Fedeli allegando le registrazioni, gli articoli di giornale e anche l’avviso di conclusione indagini nei confronti del rettore chiedendole di voler dare un forte segnale di discontinuità, vale a dire di censura non sul piano giudiziario ovviamente ma rispetto al comportamento. La ministra Fedeli a quella PEC non rispose, poi verso la fine di settembre siamo stati invitati io e il mio collega professore di chirurgia generale Pierpaolo Sileri dalla ministra Fedeli abbiamo accettato di buon grado subito e ci ha chiesto di rappresentarle la nostra la nostra vicenda.

Gliel’abbiamo rappresentata, lei ci ha ascoltato e per questo le siamo stati davvero molto grati. Tuttavia io ad oggi ho un sentimento di forte rammarico rispetto alla ministra Fedeli per una ragione semplicissima: le avevamo chiesto, sia io sia Pierpaolo Sileri, di voler prendere una posizione pubblica, netta, in ordine alle parole che il rettore Novelli ha rivolto nei miei confronti, e come la direttrice del Policlinico generale di Tor Vergata ha sempre rivolto alla sua persona.

La signora ministra in realtà questa dichiarazione di censura, lo ripeto ancora una volta non sul piano giudiziario, sul piano politico amministrativo, su quello dell’etica pubblica, l’aveva già rilasciata alla trasmissione Le Iene e che quindi non avrebbe più rilasciato dichiarazioni.

E’ passato parecchio tempo questo servizio delle Iene non mi risulta assolutamente che sia andato in onda.

Poi a seguito di altri articoli di giornale che sono usciti sulla stampa nazionale naturalmente riguardanti la nostra vicenda, Io ho scritto una seconda PEC alla ministra Fedeli mettendo in conoscenza tutti i giornalisti che si sono a vario titolo occupati della nostra vicenda tra cui lo stesso Marco Travaglio, Gian Antonio Stella, Alessandro Mantovani e Antonio Massari de il Fatto Quotidiano e così ho messo in conoscenza anche il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone per chiedere per l’ennesima volta alla ministra, proprio in quanto ministra, di dare un forte segnale di discontinuità rispetto al vicende di questo genere, una censura sul piano dell’etica pubblica rispetto alle parole del rettore Novelli.

Sono estremamente rammaricato del fatto che ad oggi la ministra Fedeli continui a tenere una posizione, un atteggiamento di assordante silenzio rispetto a tutte le vicende di Tor Vergata.

Chiudo questo video ringraziando il MoVimento 5 Stelle e in particolare l’onorevole Gianluca Vacca che peraltro ha proposto varie interrogazioni parlamentari alla ministra Fedeli, senza ottenere alcuna risposta.

Abbiamo costituito insieme ad altri colleghi docenti universitari tutti di ruolo una associazione si chiama trasparenza è merito e abbiamo un sito www.trasparenzemerito.it chiunque vuole può recarsi sul sito può iscriversi gratuitamente, l’associazione si propone lo scopo primario di sostenere tutti coloro i quali intendano denunziare episodi gravi. Non farli sentire isolati e consigliare loro le vie da intraprendere meno costose e più efficaci. Ringrazio tutti.