Una legislazione europea per le emissioni degli impianti geotermici: priorità a salute e ambiente

di Dario Tamburrano, Efdd – MoVimento 5 Stelle Europa

Nel 2018 il Parlamento europeo sarà a un bivio: fare la storia cambiando i quadri legislativi che definiscono il modello energetico dell’Unione o mantenersi dipendente dall’importazione di combustibili fossili e assistere impotente al peggioramento della qualità ambientale, al mancato rispetto dell’Accordo di Parigi e quindi al dissesto climatico.

All’inizio dell’anno arriveranno in plenaria per il voto finale alcuni dossier del pacchetto sull’energia pulita: la direttiva sulle energie rinnovabili, quella sull’efficienza energetica e il regolamento sulla governance dell’Unione dell’energia. Noi ci siamo, con idee e proposte ambiziose e sulle quali siamo al lavoro fin dal primo giorno del nostro arrivo a Bruxelles. Alcune di queste proposte sono state già approvate nella Commissione Industria, ricerca ed energia, altre le riproporremo nelle prossime settimane come emendamenti da votare a Strasburgo, nell’interesse sia dei cittadini che delle imprese innovative che hanno realmente a cuore ambiente e sostenibilità e sono in grado di proporre tecnologie che siano davvero amiche dell’Uomo e del Pianeta.

Noi vogliamo lasciare ai nostri figli un mondo migliore. Ecco perché stiamo lottando tra le tante cose, affinché l’UE vari rapidamente norme sulle emissioni delle centrali geotermiche. Quelle italiane si trovano tutte in Toscana e producono circa il 2% dell’energia elettrica nazionale. A causa della tecnologia che esse adottano e delle caratteristiche dei fluidi geotermici presenti nel sottosuolo, le emissioni che rilasciano in atmosfera contengono sostanze altamente tossiche provenienti dalle profondità della Terra come arsenico, mercurio, acido solfidrico, ammoniaca, radon. I cittadini della zona e numerosi geologi denunciano inascoltati questa situazione da anni. Noi siamo al loro fianco.

L’inquinamento causato dalle centrali geotermiche in Toscana, e di quelle che potrebbero essere realizzate in futuro in altre regioni, è un problema molto grave tanto più se pensiamo che oggi non esiste nessuna normativa europea che regoli le emissioni della geotermia distinguendo quale geotermia sia realmente sostenibile e innocua e quale invece insostenibile e pericolosa. I limiti stabiliti dall’Italia sono lacunosi, insufficienti, inapplicati e probabilmente anche inapplicabili. Le 34 centrali geotermiche della Toscana emettono sostanze tossiche in quantità enormi: secondo gli ultimi dati, ogni anno vengono riversate fuori dalle viscere della Terra 18.000 tonnellate di idrogeno solforato, 6.400 tonnellate di ammoniaca, 1,5 tonnellate di mercurio. Se questa situazione non viene sanata, può portare alla demonizzazione di ogni attività geotermica.

Anni fa l’Unione europea ha proibito i termometri domestici a mercurio che contenevano appena due grammi di questa sostanza: per capire la gravità del fenomeno in Toscana è come se nei 16 Comuni delle aree geotermiche toscane si rompessero ogni anno 750.000 termometri rilasciandone nell’ambiente il contenuto in mercurio. Le emissioni delle centrali geotermiche della Toscana contengono inoltre gas ad effetto serra in quantità analoga o superiore rispetto ad equivalenti centrali termoelettriche alimentate a combustibili fossili, eppure l’Unione europea inserisce la geotermia fra le energie ammesse a godere degli incentivi per le rinnovabili.

Con i nostri emendamenti chiediamo alla Commissione europea di analizzare e studiare approfonditamente le emissioni geotermiche. L’obiettivo è far sì che il pacchetto energia pulita apra la strada ad una legislazione UE su questa materia. Vi terremo informati.