#Pfas, dichiarato lo stato d’emergenza in Veneto: una vittoria 5 Stelle per i cittadini

Il #Rally si sposta in Veneto. Oggi sarò in provincia di Verona a Sommacampagna, Soave e Campagnola di Zevio dove incontrerò artigiani e imprenditori. Domani, sempre in Veneto la mattina sarò a Montecchio Maggiore dove incontrerò le mamme preoccupate per la questione della Pfas. Noi ci muoviamo da tempo per questa emergenza sia in Regione Veneto sia in Parlamento e oggi la nostra Silvia Benedetti vi racconta come siamo riusciti ad ottenere l’avvio delle procedure per dichiarare lo stato di emergenza nelle zone colpiti. Una vittoria per i cittadini che non abbiamo alcuna intenzione di lasciare soli. Tutti gli incontri di oggi e domani saranno trasmessi in streaming sulla mia pagina Facebook. Il #Rally continua! Sosteneteci con una donazione! Luigi Di Maio

di Silvia Benedetti

Finalmente il Governo ha avviato le procedure per dichiarare lo stato di emergenza nelle zone colpite dall’inquinamento da Pfas in Veneto, un dramma ambientale prodotto da alcune filiere industriali (padelle, prodotti in pelle, tessuti antimacchia e impermeabili ecc.) che, con la contaminazione di fiumi, falde e acqua potabile, ha coinvolto una popolazione di 350mila abitanti, di cui 85mila sottoposti a screening sanitario, e compromesso la seconda falda freatica più grande d’Europa: la falda di Almisano, in provincia di Vicenza.

Nelle aree maggiormente colpite, la cosiddetta ‘zona rossa’, le analisi cliniche dei cittadini hanno riscontrato una presenza nel sangue di PFOA (un tipo di Pfass classificato dallo IARC, l’Agenzia delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Cancro, come potenzialmente cancerogeno) fino a 20 volte superiori rispetto ai residenti in zone non contaminate. E, in base ad un ampia letteratura scientifica, alti livelli di Pfas nel sangue possono essere associati a forti rischi per la salute, come problemi alla tiroide, complicazioni in gravidanza, tumori al rene e ai testicoli.

Dopo anni di battaglie la dichiarazione dello stato d’emergenza è una vittoria per i cittadini, accanto ai quali abbiamo combattuto sul territorio, sostenendo la loro voce anche in Parlamento e nelle istituzioni. Dalla proposta di legge per fissare ‘limiti zero’ alla risoluzione depositata lo scorso maggio per chiedere lo stato d’emergenza, sollecitato di nuovo lo scorso 23 novembre durante l’incontro a Palazzo Chigi tra una rappresentanza del Governo e una delegazione composta da portavoce 5stelle e Comitati cittadini. (LINK)

A quel tavolo si è discusso di tanti aspetti ma, più di tutto, a parlare sono state le analisi del sangue dei figli delle mamme ‘No Pfas’, con i valori ben al di sopra della norma. Per queste mamme e i loro figli – ma non per lo Stato – era già emergenza. Da tanto, troppo tempo. E ora lo è finalmente anche per il Governo, che, in quella sede, si è anche impegnato ad attivarsi per sbloccare gli 80 milioni di euro per il progetto di bonifica dell’area contaminata e fornire così acqua potabile sicura agli abitanti della ‘zona rossa’.

Si tratta di un primo, fondamentale, passo per riconoscere e affrontare un rischio ambientale e sanitario che non riguarda solo il Veneto ma è di interesse nazionale visto che le industrie che producono prodotti contenenti Pfas si trovano in tutta Italia. Ad oggi è infatti noto che i Pfas sono stati rilevati anche nei fiumi di altre regioni italiane. Ora l’obiettivo è di prevenire l’emergenza in tutte le aree a rischio e tutelare la salute pubblica nel rispetto del principio di precauzione.

Così vincono i cittadini, solo così vince anche il MoVimento 5 Stelle!