Il #ProgrammaSport del MoVimento 5 Stelle: Il ruolo del Coni nello sport italiano

di Mauro Bardaglio, professore di educazione fisica

Il tema del rapporto tra sport e Governo, le istituzioni dello Sport italiano e il Coni, secondo me si può riassumere in un dato presentato in questi giorni all’università Bocconi dal servizio sanitario nazionale. In Italia per ipocinesi muoiono 82.000 persone all’anno. Il 14,6% delle morti italiane derivano da persone che non si muovono o si muovono pochissimo.

L’ipocinesi porta quindi alle malattie classiche: diabete, tumore alle mammelle per le donne e malattie cardiache. Se non si affronta il tema delle attività motorie sportive in questo quadro, tenendo anche conto che il costo complessivo è di circa 1,4 miliardi annui di costo sanitario per l’ipocinesi, non si riesce a capire la motivazione per cui in Italia bisogna fare una riforma complessiva.

La riforma complessiva è prima di tutto fare come tutti i paesi europei, portare il docente di scienze motorie nella scuola primaria e nella scuola dell’infanzia, aumentare le ore di attività motoria e sportiva nella scuola, ritornare a fare ognuno il proprio ruolo. Il Coni da una parte può preparare le nazionali per le Olimpiadi, il ministero dell’Istruzione può invece ritornare a svolgere, e per la prima volta attuare, i programmi che l’Unione europea e l’Organizzazione mondiale sulla salute impongono. Parliamo di almeno un’ora al giorno di attività motoria e sportiva, tre ore settimanali almeno di attività motoria e sportiva. Quindi il ministero della Sanità può aiutare il sistema scolastico a svolgere queste funzioni. Il Ministero di Grazia e Giustizia può iniziare un progetto, come in parte era stato iniziato, sulle attività nelle carceri minorili, cioè il sistema scuola come sistema che organizza e rende finalmente effettivo il tema dello sport per tutti.

Il Coni quindi ha bisogno di una cura dimagrante, che gli farebbe anche molto bene dal punto di vista salutare, ritornare a svolgere le sue funzioni che sono quelle della preparazione olimpica, e non interessarsi più i progetti di natura educativa. L’educazione la fa il ministero dell’Istruzione, la formazione la fanno le università, l’introduzione del docente di scienze motorie nella scuola primaria è elemento strutturale per un cambiamento e per la costruzione di una cultura sportiva nel nostro paese che finalmente ci faccia uscire dai pantani di un sistema sportivo che costa tantissimo, che spreca tantissimo, e che non produce nessun effetto positivo sul sulla salute dei nostri cittadini.