Il PD esulta per le banche: quando il dito indica la luna, lo stolto guarda il dito

di MoVimento 5 Stelle Europa

Le centinaia di migliaia di risparmiatori truffati dai crack bancari degli ultimi anni non sono interessate ai giochini di potere del PD e di Renzi. Capire ogni piccola mossa che sta facendo la commissione d’inchiesta presieduta da Pier Ferdinando Casini non è la loro priorità: il coinvolgimento dei Boschi; il conflitto d’interesse del PM che conduce l’inchiesta; gli scaricabarile tra il PD e Bankitalia; il ruolo della Consob; la vicenda Monte Paschi… Non sono temi accattivanti per chi ha il problema di doversi ricostruire una vita. L’esultanza del Partito Democratico di queste ore ha quindi un qualcosa di profondamente surreale, quando il dito indica la luna lo stolto guarda il dito. È l’emblema della sconnessione dalla realtà di una fetta della vecchia politica, il simbolo di un rovesciamento di senso che ormai è arrivato al suo apice.

I partiti di centrodestra e centrosinistra sono quelli che hanno votato la regolamentazione bancaria europea che ha innescato il disastro odierno. Consapevoli – come vorrebbe ripetere oggi Renzi – che ci fossero magagne enormi, hanno quindi messo il sistema creditizio del Bel Paese volutamente sull’orlo di un burrone. È bastato un soffio di vento per far venire giù tutto. Quello su cui il Governo dovrebbe concentrarsi deriva dal fatto che dal peccato originale del bail-in ci stiamo rapidamente avvicinando al momento cruciale di questa legislatura europea: tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 – oltre all’incorporazione del Fiscal Compact nel quadro giuridico UE – si giocherà l’ennesima fondamentale partita nelle istituzioni europee con la revisione della direttiva BRRD (ovvero quella che contiene il famigerato bail-in di cui sopra) e della CRR (il regolamento relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento).

Parliamo quindi dei due provvedimenti che regolamentano rispettivamente le risoluzioni bancarie e i requisiti di capitale. Noi stiamo da mesi proponendo misure per stralciare il bail-in e orientare i requisiti di capitale verso i prodotti finanziari, invece che sul credito all’economia reale. Matteo Renzi oggi esulta senza considerare che il partito da lui guidato è sempre stato a fianco degli speculatori e contro i cittadini italiani.

La vigilanza bancaria dell’Unione Europea voluta dal PD – con Letta che twittava trionfante nel 2013 “finita ora sessione del Consiglio europeo, approvata banking unione per tutelare i risparmiatori” – insiste nel focalizzarsi sul rischio di credito, chiudendo non uno, ma due occhi sul ben più pericoloso rischio finanziario. Ieri è stato infatti approvato nella plenaria del Parlamento europeo il regime transitorio del nuovo principio contabile detto IFRS9. Un duro colpo al credito e ai sistemi bancari focalizzati sulle attività commerciali di finanziamento a lungo termine di famiglie e piccole, medie imprese. Non servirà a prevenire l’accumulo dei crediti deteriorati legati alla crisi economica, ma andrà solo a vantaggio dei sistemi bancari più speculativi.

Ecco perché l’esultanza del Partito Democratico è quanto di più anacronistico si possa vivere oggi. I cittadini hanno bisogno di risposte concrete, prima a livello europeo e poi a livello nazionale. Oggi non è più tempo di fingere di ripulirsi la coscienza, occorre agire perché la partita che si giocherà da qui a qualche mese – oltre alle elezioni a livello nazionale – decreterà il futuro del sistema bancario italiano.