Chi sta zitto è complice #Bancopoli

di Luigi Di Maio

Pochi giorni fa scrivevo che la Boschi è solo la punta dell’iceberg di un sistema politico-bancario molto più profondo. Mi sono rivolto con un appello a tutto il Pd affinché qualcuno di loro parlasse per spiegare a tutti gli italiani gli intrecci di questo scandalo, che non sappiamo ancora oggi a che livello arrivino. Nessuno ha fiatato. Chi sta zitto è complice. Oggi arriva la conferma che anche l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi usò la sua posizione per interferire nella vicenda Banca Etruria. Ignazio Visco ricorda che in un incontro dell’aprile 2014 Renzi gli chiese espressamente perché Banca Popolare di Vicenza volesse prendersi l’Etruria.

La stessa domanda che Maria Elena Boschi rivolse a più riprese al presidente di Consob Giuseppe Vegas, terrorizzata dalla possibilità che la banca di famiglia finisse in mani sconosciute. Si fa sempre più chiaro un quadro di indebite pressioni sulla vigilanza bancaria da parte di quel giglio magico che controlla tuttora il Partito Democratico. La principale preoccupazione del duo Renzi-Boschi non era risolvere i tanti e gravi problemi del Paese, ma proteggere Arezzo e la banca amministrata da Pier Luigi Boschi.

“Fino a quando, dunque, abuserete della nostra pazienza?”. E fino a quando un Partito che si fa chiamare Democratico sopporterà questa vera e propria violenza istituzionale da parte del suo segretario? Il Pd dimostri un minimo di orgoglio, prima che Renzi e i suoi fedelissimi ne distruggano definitivamente la credibilità.