Abbattiamo le barriere architettoniche nelle scuole e nelle università

di Laura Agea, Efdd – MoVimento 5 Stelle Europa

Tutti i luoghi pubblici devono essere accessibili. Il Parlamento europeo ha approvato la strategia europea sulla disabilità. La deputata belga Helga Stevens ha fatto un ottimo lavoro che dà priorità al tema della accessibilità, ricordando alla Commissione europea il suo obbligo di integrare la disabilità e – appunto – l’accessibilità in tutti i settori. Gli Stati membri devono dare piena attuazione alla legislazione inerente.

VIDEO. L’intervento di Laura Agea nella plenaria di Bruxelles a difesa dei diritti dei disabili.

Gli emendamenti del gruppo Efdd – MoVimento 5 Stelle hanno denunciato il fatto che in molti Stati membri vi siano ancora plessi scolastici con barriere architettoniche che costituiscono una odiosa forma di discriminazione per i bambini disabili, e per questo motivo la Commissione europea e gli Stati membri devono potenziare le risorse economiche per eliminare per sempre le barriere architettoniche nelle scuole e nelle università.

Per evitare il licenziamento delle persone con disabilità è fondamentale consentire loro di svolgere il lavoro come da normativa specifica, e per questo motivo ho chiesto opportuni controlli e collaborazioni con i centri per l’impiego e con le aziende al fine di eliminare l’emarginazione delle persone con disabilità dal mondo del lavoro, valorizzandone appieno il potenziale, anche attraverso modalità di impiego flessibili che possano venire incontro alle esigenze specifiche delle persone con disabilità, garantendo un ambiente di lavoro proattivo.
Troppo spesso è assente una vera e propria strategia inclusiva a riguardo, poiché ancora oggi si utilizzano luoghi extra-aula dove l’alunno con disabilità viene seguito in solitaria dall’insegnante di sostegno, quando invece bisognerebbe sviluppare programmi di transizione nazionali allo scopo di promuovere l’istruzione inclusiva.

Inoltre, con la collaborazione della senatrice Manuela Serra, ho denunciato come in Italia la deistituzionalizzazione sia ancora una chimera. In linea con i tagli alla sanità pubblica si stanno creando numerosi centri di accoglienza disabili che da centri educativi e riabilitativi diurni, stanno diventando nosocomi di terzo livello, e questo grazie a finanziamenti regionali che agevolano i gestori di residenze ospedaliere.

In Italia manca ancora una legge che istituisca la figura dell’educatore che accompagna l’alunno con disabilità durante le ore extrascolastiche poiché ad oggi le gite scolastiche sono una prerogativa dei soggetti sani, le feste di compleanno e tutti quei momenti di vita quotidiani che ad un bambino con disabilità vengono negati. L’educatore viene inserito in classe secondo accordi tra Comune di residenza e scuola tramite appalti con Coop dove spesso l’educatore non è uno specialista e deve essere presente durante le ore curriculari di assenza dell’insegnante di sostegno. Questo crea non solo sfiducia nella figura dell’educatore, ma annulla una possibile collaborazione su programma d’integrazione”.