Imprese, Governo glissa su obbligo etichetta Made in Italy

di MoVimento 5 Stelle

Il Governo glissa sull’obbligo di indicare l’origine dei prodotti in etichetta omettendo di dire quali azioni concrete intenda adottare, anche nelle opportune sedi Ue, e limitandosi a ripercorrere la cronistoria dell’impegno dell’Italia in Europa, ad oggi fallimentare nonostante nel 2014 durante il Governo Renzi l’Italia abbia avuto la presidenza del Consiglio ‘Competitività’ conclusasi con un nulla di fatto.

Di fatto il ministro Calenda non ci ha detto come vuole agire. Già tre settimane fa avevo proposto di convocare a Roma gli ‘Stati Generali del Made in’ invitando a Roma quei Paesi Ue che sono favorevoli al Made in obbligatorio, in modo da far pressione a Bruxelles anche attivando un’unione rafforzata come proposto da una nostra risoluzione approvata dal Governo. In particolare occorre puntare immediatamente almeno modificare il Codice doganale europeo affinché importatori e fabbricanti si facciano carico dell’etichetta obbligatoria, e ad avviare una discussione su una proposta di compromesso per introdurre almeno in via sperimentale l’etichettatura obbligatoria, per un periodo limitato di tre anni, in cinque settori manifatturieri (calzature, tessile abbigliamento, ceramica, legno arredo e oreficeria), ovvero quei comparti che trarrebbero più vantaggi dall’introduzione del ‘made in’ obbligatorio. Chiediamo che su questo tema il Governo intervenga prima della fine della Legislatura perché ne va del futuro delle nostre imprese.