I partiti affossano la legge sui vitalizi: li abolirà il MoVimento al governo

di Danilo Toninelli

Ieri poteva e doveva essere il giorno della verità sull’abolizione dei vitalizi. La direzione nazionale del Pd avrebbe dovuto deliberare l’approvazione senza modifiche della proposta di legge a prima firma del loro portavoce Richetti, già approvata alla Camera nel mese di luglio.

Invece, come da pronostico, non ne hanno neppure fatto cenno. Hanno parlato solo di accordi e di ammucchiate, di poltrone e di potere. Non una sola parola sulla legge più attesa dagli italiani. Quell’abolizione dei privilegi della casta degli “onorevoli” che li avrebbe resi uguali a tutti.

Dopo più di cento giorni dalla sua approvazione alla Camera è ormai chiaro che Renzi la pensa come Berlusconi, Alfano e un Verdini qualunque.
I privilegi per loro non solo devono essere mantenuti ma vanno ingigantiti. Perché questo è il loro vero obiettivo.

La prova di ciò che diciamo è data dai circa 250 emendamenti che tutti i vecchi partiti hanno depositato al Senato. Ognuno dei quali ha il solo fine di affossare la legge.
Ma hanno fatto molto di più. Tra i 250 tentativi di affossamento ce n’è uno che urla vendetta. Stiamo parlando di un emendamento firmato sia da PD che da FI, oltre che tanti altri, dove non solo si mantengono gli attuali vitalizi degli ex parlamentari e degli ex consiglieri regionali, ma addirittura si chiede di equiparare stipendi e pensioni degli onorevoli a quelli dei parlamentari europei. Che significa aumentare di molto il loro trattamento economico. Anziché tagliare i loro privilegi, vogliono aumentarseli.
Questa è la realtà dei fatti. Scritta nero su bianco.

Inutile ormai chiedere un ultimo finale sussulto di dignità a chi la dignità non l’ha mai avuta. A chi ha approvato la legge Fornero per tutti meno che per loro. Perché loro sono e devono rimanere casta, al di sopra dei comuni mortali.

La verità è che questo privilegio medioevale potrà essere cancellato solo dai portavoce del M5S. Ma per farlo ci serve la fiducia degli italiani nelle prossime imminenti elezioni politiche. Una fiducia che pensiamo di meritarci perché con i fatti abbiamo già dimostrato di mantenere la promessa di dimezzarci gli stipendi e restituito complessivamente oltre 80 milioni di euro di soldi pubblici che per legge ci spettavano. Soldi con i quali abbiamo contribuito all’avvio di migliaia di imprese.

Se noi abbiamo mantenuto le nostre promesse è perché la dignità e l’onore sono tutto in politica, proprio come prevede la nostra Costituzione che noi vogliamo attuare laddove gli altri partiti non lo hanno mai fatto.