Appello al Capo dello Stato Sergio Mattarella

di Simone Valente (Capogruppo Movimento 5 Stelle Camera) e Giovanni Endrizzi (Capogruppo Movimento 5 Stelle Senato)

I maggiori costituzionalisti italiani sono stati sentiti al Senato in commissione Affari costituzionali in merito alla legge elettorale che il Parlamento sta esaminando. E ciò che hanno detto dimostra chiaramente tutta la pericolosità di questa legge.

I costituzionalisti hanno infatti affermato che il Rosatellum bis presenta palesi profili di incostituzionalità. Come prima forza politica del Paese, che rappresenta oltre 9 milioni di italiani, e nel rispetto delle funzioni del Capo dello Stato, chiediamo al Presidente Mattarella, nell’ambito della sua funzione di moral suasion sulle forze politiche e sulle istituzioni della Repubblica, di intervenire affinché questi punti d’incostituzionalità vengano rimossi dal testo. Il tempo perché la legge elettorale venga migliorata c’è.

Se i partiti dovessero essere sordi anche alla moral suasion del Presidente della Repubblica, allora chiederemo a Mattarella di verificare con attenzione i profili di incostituzionalità sollevati dai giuristi sentiti in Senato, e di valutare la possibilità di non firmare la legge e di rinviarla alle Camere.

La legge elettorale è materia delicata e di garanzia, perché riguarda le regole del gioco della nostra democrazia: approvarla alla Camera a sei mesi dalle elezioni, con un voto di fiducia, è stato già un atto di violenza. Adesso far andare il Paese a votare ancora una volta con una legge incostituzionale – che poi la Corte Costituzionale potrebbe bocciare, come già avvenuto per il Porcellum e l’Italicum – sarebbe uno strappo irreparabile per la nostra democrazia. E il presidente Mattarella, se dovesse firmare questa legge elettorale, sarebbe anche lui tra i responsabili.

In base all’articolo 91 della nostra Costituzione, il Capo dello Stato presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi a tutto il Parlamento. E’ il garante della nostra Carta costituzionale ed è l’unico che può impedire che il Parlamento calpesti i nostri principi costituzionali come invece sta avvenendo.

Qui di seguito vengono riportati alcuni passaggi degli interventi dei costituzionalisti nel corso delle audizioni informali tenutesi nella commissione Affari costituzionali del Senato il 19 ottobre scorso.

Ddl n. 2941 -Rosatellum bis
(legge elettorale)

PROF. LORENZO SPADACINI:
“Il voto congiunto in un sistema organizzato su due canali di rappresentanza viola il principio di uguaglianza (artt. 3 e 48 Cost.)”; “le disposizioni, che dispongono la trasmissione del voto per il candidato uninominale alle liste che lo appoggiano o da una lista sotto la soglia per l’accesso alla rappresentanza ad una lista che la supera, violano il principio di uguaglianza (art. 3 Cost.) e quello del voto personale e diretto (artt. 48 e 56 Cost.)”; “il sistema di trasposizione dei seggi dai livelli superiori ai collegi plurinominali non rispetta il principio di conoscibilità dei candidati e viola la giurisprudenza della Corte costituzionale sui limiti entro i quali sono ammissibili liste bloccate”; “le disposizioni che consentono che i collegi plurinominali possano perdere o guadagnare anche due o tre seggi violano l’art. 3 Cost. in materia di uguaglianza del voto e l’art. 56 Cost.”; “le disposizioni speciali relative al Trentino Alto Adige violano il principio di uguaglianza ed anche il principio di tutela delle minoranze linguistiche”; “le disposizioni della delega legislativa risultano incompatibili con gli standard minimi di democraticità internazionalmente definiti e non rispettano l’uguaglianza degli elettori”; “la presenza di soglie nazionali al Senato è in contrasto con l’art. 57 Cost.”.

PROF. AGATINO CARIOLA:
“il voto congiunto crea un effetto di trascinamento del voto che sarebbe legittimo solo laddove ci fosse governabilità, ma con il sistema delle liste bloccate e dei piccoli partiti nelle coalizioni si possono ledere i diritti di libertà di voto”.

PROF. GAETANO AZZARITI: “la procedura utilizzata, cioè la questione di fiducia, è un iter speciale che potrebbe ledere l’art. 72 Cost.”; “nel merito meglio il voto disgiunto, non come in questa legge (incoerente) che priva l’elettore della scelta del candidato, che passa nelle mani dei partiti”; “le liste corte poi possono dare luogo ad elezioni di rappresentanti svincolati dal territorio, anche perché i voti dati ad una lista che prende meno del 3% passano ad altri candidati”.

PROF. MASSIMO VILLONE: “la legge elettorale è una materia parlamentare non da sottoporre al rapporto fiduciario con il Governo che impedisce le modifiche dell’assemblea; questo non è un fatto formale ma sostanziale”; “alla fine la legge viene approvata con poco consenso se si considera che viene approvata con la fiducia e non veramente dall’assemblea”; “la legge poi è contraddittoria e irrazionale perché porta alla frammentazione e non alla governabilità”; “quanto alle modalità di voto, dovrebbe essere che voto A e trovo A, non che sulla scheda trovo un pacchetto di nomi davanti, tutti assieme, in un prendere o lasciare collettivo”; “tutti i parlamentari in questo modo sono predeterminati; questa è una grande debolezza”.

PROF. FELICE CARLO BESOSTRI: “nella proposta di legge sussiste la lesione della libertà e personalità del voto dell’elettore, in quanto non è possibile votare per un candidato uninominale che si stima, se collegato ad una lista bloccata, i cui candidati non siano assolutamente graditi e comunque tra i quali l’elettore non possa scegliere con un voto di preferenza”; “il voto non è libero, personale e diretto in quanto non si può scegliere il candidato, causa l’assenza di preferenze o di meccanismi equivalenti nelle liste proporzionali, né si può scegliere il solo candidato uninominale, a causa del voto congiunto”; “infine non ci si può candidare in condizioni di eguaglianza quando si hanno liste bloccate e pluralità di candidature previste per alcune situazioni e non per altre”.

PROF. STEFANO PASSIGLI: “le pluricandidature violano il principio costituzionale secondo cui i cittadini devono poter concorrere a cariche elettive tutti nelle stesse condizioni (principio di uguaglianza)”; “critico il fatto di aver lasciato le dimensioni dei collegi nella mani del Governo”; “la lista bloccata crea problemi di uguaglianza, visto che già il secondo della lista rischia di non essere eletto”; “il voto poi non è libero: se voto un capolista e poi il voto si trasferisce ad altri partiti o liste della colazione, l’elettore subisce una coercizione, una forzatura”; “infine critico le coalizioni disomogenee”; “l’obiettivo del legislatore pubblicamente dichiarato era quello della governabilità: non c’è in questo progetto di legge”.

PROF. ANDREA PERTICI: “voto a pacchetto, preconfezionato”; “non si dovrebbe rischiare la terza incostituzionalità”; “listone bloccato con candidati non collegati ad alcun simbolo, ma un unico simbolo da barrare per l’elettore”; “il mio voto finisce per dipendere dal voto altrui”; “voto distribuito”; “l’elettore pensa di votare uno, mentre in realtà vota un altro”; “suggeriamo infine meccanismi trasparenti di selezione delle candidature che non ci sono”; “infine elezioni primarie regolamentate per legge”.