Renzi e Gentiloni hanno mentito alla famiglia Regeni e al Paese

di Alessandro Di Battista

Quanto scritto dal New York Times è gravissimo e chiama in causa quattro personaggi oscuri, che da più di tre anni tengono in mano il Paese a proprio uso e consumo: Renzi, Gentiloni, Minniti e Alfano. Il New York Times rivela che l’ex amministrazione Obama informò Renzi e Palazzo Chigi di un coinvolgimento diretto dei servizi di sicurezza egiziani nel barbaro omicidio di Giulio Regeni.

Malgrado ciò, questi soggetti in tutto questo tempo hanno continuato a lanciare appelli per la verità, facendo finta di nulla. E proprio in questi giorni, alla vigilia di ferragosto, Gentiloni in persona ha ben pensato di far tornare al Cairo l’ambasciatore Giampaolo Cantini: una misura che per modalità e tempistica ci indigna profondamente e che, oggi, uccide Giulio una seconda volta.

Che Renzi, Gentiloni, Minniti e Alfano fossero dei traditori della Patria non avevamo dubbi, ma questa volta hanno superato il limite. Non possiamo accettarlo. Non può accettarlo la famiglia di Giulio che ancora piange suo figlio.
Per un fatto del genere, in qualsiasi altra parte del mondo i diretti responsabili avrebbero rassegnato le dimissioni ritirandosi dalla vita politica, ma sappiamo bene come vanno le cose in Italia e conosciamo la spocchia e l’arroganza che questi signori hanno mostrato in più di una circostanza.

Sia chiaro, non voglio aprire alcuna polemica, nessuno deve azzardarsi a speculare sulla morte di Giulio Regeni, ma chi ha mentito al Paese questa volta deve pagare.
Gentiloni e Renzi in primis, e poi a seguire tutti gli altri, devono fare chiarezza e rispondere, subito, alle seguenti domande:

1. Confermate o no le rivelazioni del New York Times?
2. La Procura di Roma, che sta portando avanti le indagini, è stata messa al corrente dei fatti? Quando e in quale data?
3. Cosa vi ha spinto, il 14 agosto, a rimandare il nostro ambasciatore al Cairo, quindi a riallacciare i rapporti diplomatici tra il nostro Paese e l’Egitto?

Chiedo ufficialmente ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, di convocare le Camere affinché i diretti interessati vengano a riferire in aula. Vogliamo la verità e la vogliamo ora!