Il #ProgrammaSviluppoEconomico del MoVimento 5 Stelle

di MoVimento 5 Stelle

Lo sviluppo economico non coincide necessariamente con la crescita del Prodotto interno lordo ma riguarda il benessere collettivo e il rapporto equilibrato tra la società umana e l’ambiente circostante. Il Movimento 5 Stelle è rivoluzionario perché ad un modello di crescita lineare della produzione vuole sostituire un modello circolare che si rigenera ciclo dopo ciclo recuperando e riutilizzando le risorse, invece che gettarle e sostituirle.

L’economia circolare produce sviluppo mentre l’economia lineare a cui purtroppo siamo abituati solo crescita della produzione, che spesso corrisponde a un minor benessere sociale e ambientale (inquinamento, consumismo, sfruttamento intensivo del lavoro umano). Ecco perché abbiamo scritto insieme a esperti di valore internazionale un programma che ci permetterà di transitare da una produzione fine a sé stessa ad una che tenga insieme lavoro, ambiente e salute. Toccherà a voi, adesso, votare e approfondire questo programma, indicandoci alcune linee di indirizzo che ci aiutino ad attuarlo. Abbiamo previsto 6 quesiti, che toccheranno tutti i punti fondamentali del programma.

Nel primo quesito, di carattere più generale, vi sarà chiesto di indicare un ordine di priorità tra le azioni che un futuro governo a 5 stelle dovrà intraprendere per gettare le basi del nuovo modello di sviluppo circolare. Si va dal ruolo dello Stato nell’economia all’educazione dei cittadini ad un consumo consapevole, passando per il tema centrale dell’innovazione tecnologica. Il secondo quesito sarà diviso in tre sezioni, nelle quali dovrete esprimere le vostre priorità su una possibile riforma delle partecipate pubbliche e sui temi caldissimi dell’industria 4.0 e delle imprese innovative. È infatti tramite l’innovazione di processo – cioè come si organizza la produzione all’interno dell’impresa – e l’innovazione di prodotto – cioè cosa si produce e con quali tecnologie – che il nostro Paese può diventare un esempio per tutti, dimostrando che è possibile crescere anche e soprattutto se non si sprecano le preziose risorse che ci mette a disposizione l’ambiente in cui viviamo. Il terzo quesito riguarderà ancora l’innovazione, ma entrando nel dettaglio delle misure più urgenti che dobbiamo assolutamente prendere una volta al governo.

Con il quarto quesito si entrerà invece nel campo delicato della politica commerciale. Vi verrà chiesto di indicarci una linea di indirizzo generale da imprimere alla nostra futura gestione del commercio con l’estero. Una grande economica come la nostra deve infatti scegliere con intelligenza e determinazione come rapportarsi con la globalizzazione, se accettarne costi e benefici o se optare per una soluzione diversa, che tenga conto con maggiore forza delle filiere produttive locali e che per proteggere maggiormente i lavoratori italiani sia disposta ad usare anche strumenti protezionistici. Con il quinto e il sesto quesito, infine, vi interrogheremo sulla questione fondamentale della sovranità economica. Per realizzare il nostro programma abbiamo bisogno di spazi fiscali che l’Unione Europea, oggi, non ci concede.

Il Fiscal Compact è il più grosso ostacolo nel cammino verso una crescita stabile e di qualità, perché chiede di tagliare indiscriminatamente le spese correnti e quelle per investimenti e obbliga gli Stati ad un pareggio del bilancio pubblico che equivale alla ritirata dello stato sociale e del sostegno al settore privato dell’economia. I trattati europei, per questi e per altri motivi, vanno rivisti radicalmente e con un’Italia che ritorni a fare sentire il suo peso strategico nelle sedi internazionali ciò è possibile. Ciò non toglie che dovremmo prepararci anche allo scenario più cupo, ovvero quello di un’Unione Europea che si chiude a riccio e continua a imporre le controproducenti politiche di austerità.

Vi chiederemo quindi quale sono, secondo voi, le leve economiche che dobbiamo assolutamente riconquistare se l’Europa si rifiuterà di cambiare i trattati attuali. Come vedete, si tratta di scelte difficili ma decisive, che richiedono non solo il vostro aiuto ma anche il vostro consenso nel caso dovessimo andare al governo del Paese. Mi raccomando, partecipate e votate numerosi!