Stracciamo il Fiscal Compact

di MoVimento 5 Stelle Europa

Ve lo ricordate il Fiscal Compact? Sta per essere inserito nel quadro giuridico dell’Unione Europea, o almeno questo è quello che vorrebbero fare i falchi dell’austerità per condannare definitivamente i paesi del Sud Europa ad un futuro di sofferenze. Lo scellerato accordo (di cui si sono perse le tracce negli ultimi tempi) è formalmente una stretta di mano europea che prevede una serie di norme comuni e vincoli di natura economica: interviene in particolare sulla politica fiscale dei singoli paesi. Più nel dettaglio, il Fiscal compact è un accordo intergovernativo. Tecnicamente chiamato “Accordo sulla stabilità, il coordinamento e la governance dell’Unione economica e monetaria” nasce per l’esigenza di accelerare i tempi del raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica e di rapporto tra debito e PIL del Trattato di Maastricht: pareggio di bilancio, tetto del 60% nel rapporto debito/PIL e del 3% in quello deficit/PIL. Questa follia dovrebbe essere incorporata nei trattati europei “entro cinque anni” dalla sua entrata in vigore, avvenuta il primo gennaio 2013 grazie ai voti di PD e Forza Italia (esisteva ancora il PDL), con la promulgazione di Giorgio Napolitano, allora Presidente della Repubblica. Ricapitolando, dunque, entro gennaio del 2018.

Eccoci quindi arrivati al momento della verità. Perché se il Fiscal Compact fosse davvero inglobato nella giurisdizione UE, diventerebbe praticamente inarrestabile. Molto più “vincolante” e determinante nel condizionare gli Stati membri, che potrebbero risultare inadempimenti in giudizio dinnanzi alla Corte di giustizia, con annesse potenziali condanne. Diventerebbe dunque effettivo l’obbligo di ridurre il rapporto tra debito e PIL di almeno 1/20esimo all’anno, per raggiungere quel valore considerato “sano” del 60%. Per l’Italia si parla di riduzioni vicine ai 50 miliardi di Euro all’anno. Praticamente verrebbe sancita la morte della nostra economia e un futuro prossimo dove accelererebbe il processo di privatizzazione e svendita nazionale, perché aumenterebbero le richieste vincolanti di taglio a servizi necessari come la sanità pubblica o a diritti come la pensione. Verremo così totalmente colonizzati dal mercato privato straniero e da chi in Eurozona continua ad accumulare surplus commerciali violando le norme e il buonsenso: Germania in primis e Olanda.

L’abolizione di questa mostruosità – che peraltro nemmeno è stata sottoscritta Regno Unito, Croazia e Repubblica Ceca – era nel programma europeo del MoVimento 5 Stelle fin dalle origini. È dal 2014 che ripetiamo a gran voce come il Fiscal Compact sia il trattato che sancirà la fine della Repubblica Italiana così come la conosciamo: la perdita definitiva della nostra sovranità. Ma il cosiddetto “Accordo sulla stabilità, il coordinamento e la governance dell’Unione economica e monetaria” può essere ancora fermato. La palla, infatti, passa oggi all’interno dei confini nazionali perché solo ed esclusivamente i Governi hanno la possibilità di bloccare questo scempio. E se il PD deciderà di fare ancora orecchie da mercante, o peggio dichiarare di rinnegare il Fiscal Compact per poi farlo rientrare dalla finestra in un’altra forma, sarà costretto a risponderne ai 60 milioni di cittadini italiani e alle prossime generazioni, ai quali avrà rovinato l’esistenza.

Il MoVimento 5 Stelle in Europa ha deciso di presentare una proposta di risoluzione contro l’incorporazione del Fiscal Compact nel quadro giuridico europeo. Dal Parlamento europeo vedremo quante maschere vorranno indossare quei politici che si dichiarano contrari alle politiche d’austerità tedesche, per poi fare l’esatto opposto alla prova dei voti.

SCARICA QUI LA PROPOSTA DI RISOLUZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE