Lex Iscritti: ecco la proposta di legge per i detenuti

Prosegue l’azione di Lex Iscritti. Oggi siamo qui con Roberto, un cittadino che ha partecipato alla redazione di una proposta di legge sul portale Rousseau “Lex Iscritti”. L’ha sottoposta a tanti cittadini che l’hanno votata, e la sua proposta ha vinto. Roberto, di cosa si tratta?

Roberto Neri:
La mia proposta ha come scopo quello di potenziare l’attività lavorativa all’interno delle carceri. Oggi un detenuto non deve essere più un costo per la collettività, non deve più restare in carcere a non fare niente, senza rendersi utile alla società ma anche e soprattutto alla parte offesa, che spesso è quella che subisce di più negli episodi di criminalità. Quindi il mio intento è quello di far sì che un condannato espii la propria condanna attraverso un’attività lavorativa, come già accade in Norvegia e altri Paesi del Nord Europa. Può produrre servizi socialmente utili, utili per la collettività, o produrre beni. Si può pensare anche a una sorta di compenso, che si rivelerà utile al condannato che al termine dell’espiazione della propria pena si ritroverà un importo per poter ricominciare la propria vita, e quindi diminuire notevolmente quella che è la reiterazione del reato che in Italia è altissima a differenza di altri Paesi: in Norvegia ad esempio la recidiva dei reati è molto bassa, intorno al 20%, mentre in Italia siamo sul 70%. Ciò vuol dire che spesso il condannato una volta espiata la propria condanna torna a delinquere. Ma soprattutto l’obiettivo è anche quello di rendere giustizia alla parte offesa, affinché ottenga un risarcimento del danno che è stato provocato, quindi questi importi possono essere utilizzati per risarcire le parti offese.

Vittorio Ferraresi:
per attuare questa proposta abbiamo pensato a due modalità. La prima, Roberto, è una mozione che impegni il Governo ad attivarsi già con gli strumenti che attualmente ha, per favorire ed incentivare il lavoro sia all’interno delle carceri sia il lavoro fuori dalle carceri. Ovviamente solo per i detenuti che possono farlo, non detenuti pericolosi.
La seconda modalità consiste nell’inserire uno strumento, già in trattazione nel nostro programma del Movimento 5 Stelle sulla giustizia, per trattare le misure alternative alla detenzione e incentivare il lavoro di pubblica utilità. Questa proposta sarà discussa in Parlamento più avanti. Nel frattempo facciamo subito questo atto parlamentare, questa mozione, poi proporremo il provvedimento affinché chi è condannato ad una misura di pochi anni di carcere possa con il lavoro sia avere una formazione, un inserimento che miri al suo futuro, sia risarcire la vittima del reato. Queste ultime in molti casi oggi non ottengono nulla, anche perché il nuovo Fondo per le vittime di reati violenti ,creato dal governo, è assolutamente inaccessibile alle persone che hanno un reddito superiore a 11mila 500 euro.

Ci fa sempre molto piacere analizzare e elaborare le nuove proposte che arrivano dei cittadini, come in questo caso. Quindi vi invitiamo ovviamente a proporre e a votare le proposte sul portale Lex Iscritti del Movimento 5 Stelle, perché saranno le nuove leggi, le leggi future di cui abbiamo tutti bisogno. Grazie Roberto, e ciao a tutti.