I danni della scarcerazione facile voluta dal Pd

di Vittorio Ferraresi

Il motivo per cui Saidou Mamoud Diallo – il 31enne immigrato irregolare della Guinea che due giorni fa ha aggredito con un coltello un poliziotto all’esterno della Stazione Centrale di Milano, mentre con altri agenti tentava di bloccarlo – è stato scarcerato, lo spiega il gip di Milano Maria Vicidomini nell’ordinanza di scarcerazione dell’indagato: “si ha ragione di ritenere“, dice, che per le tre contestazioni la “pena finale” dopo un eventuale processo non sarà superiore “ai due anni” e che dunque possa godere della sospensione condizionale.

Questa valutazione è stata resa possibile grazie ad una norma approvata nel 2014 dal Pd (Governo Renzi) e Alternativa Popolare (all’epoca NCD), nettamente contestata dal Movimento 5 Stelle, che presentò un emendamento per eliminarla, purtroppo respinto.

La norma prevede che il giudice, con una valutazione meramente discrezionale e preventiva, possa non applicare la misura della custodia cautelare in carcere se prevede che il soggetto, per i reati contestati, anche con una condanna definitiva, in carcere non ci finirà mai (pena fino a 3 anni). La responsabilità della valutazione viene quindi interamente addossata sulle spalle del giudice delle indagini preliminari, il quale è tenuto a prevedere gli esiti processuali di un processo ancora tutto da celebrarsi o alle valutazioni sulla meritevolezza del soggetto per l’affidamento in prova ai servizi sociali.

Il PD, oltre a dare una gravosa responsabilità ai giudici, come denunciammo all’epoca, ha di fatto allargato a dismisura le maglie già larghe della custodia cautelare per soggetti pericolosi, come in questo caso in cui l’irregolare in via d’espulsione non è fortunatamente riuscito a trafiggere l’agente solo grazie al giubbotto antiproiettile indossato da quest’ultimo. Il Sindaco PD Sala pensa che sia arrivato il momento di cambiare le leggi? Bene, inizi a chiederlo al suo partito che questa legge l’ha ideata, proposta e approvata!

Massima solidarietà al poliziotto, vittima due volte
, che dopo l’aggressione ha dovuto assistere all’immediata scarcerazione del suo accoltellatore e massima condanna ad una legge ingiusta, pensata per svuotare le carceri, invece che per garantire la sicurezza di tutti i cittadini.