Governo moroso con Roma di 20 milioni di euro

di MoVimento 5 Stelle Roma

Trasparenza ed equità. Con questi principi abbiamo preso l’impegno di risanare la Capitale. E uno dei capitoli di questa opera è rappresentato dalla partecipata all’igiene ambientale di Roma. Abbiamo chiesto quale fosse la situazione debitoria della pubblica amministrazione nei confronti del Comune, perché proprio le istituzioni devono essere le prime a dare il buon esempio nei confronti dei cittadini. Dall’analisi effettuata dall’Ama abbiamo scoperto che la pa, nelle sue diverse diramazioni, deve al Campidoglio oltre 100milioni di euro di tassa sui rifiuti, con situazioni debitorie che risalgono anche a quasi tre anni fa. I dati sono relativi a ministeri, utenze militari e di comunità, e quindi ospedali, Asl, ambasciate, scuole, università. È stato lasciato correre tutto in questi anni, serviva un’amministrazione a 5 stelle per fare un’operazione verità.

Così abbiamo scoperto che fra presidenza del Consiglio e ministeri, assommano a 20 milioni di euro le pendenze col Comune di Roma. Palazzo Chigi, ad esempio, ha un debito di quasi 1 milione 200mila euro, di cui 117mila euro pendenti da oltre due anni e mezzo, quando Renzi sedeva sulla poltrona più alta. Poi c’è il ministero dell’Interno (6 milioni); il ministero della Difesa (3,2 milioni); quello delle Infrastrutture e dei Trasporti (2 milioni); il ministero dei Beni e delle Attività culturali (1,7 milioni); quello di Grazia e Giustizia (1,5 milioni); il ministero dello Sviluppo economico (1 milione); il ministero degli Affari esteri (822mila euro); il ministero del Lavoro e Politiche sociali (761mila euro); il ministero dell’Economia e delle Finanze (575mila euro); il ministero dell’Istruzione (375mila euro); quello dell’Agricoltura (306mila euro); il ministero della Salute (95mila euro); il ministero dell’Ambiente (31mila euro) e anche la Camera dei deputati con 369mila euro. Le pendenze più longeve, scadute da oltre mille giorni, sono quelle del Viminale (2,6 milioni di euro), Mibact (528mila euro), Mit (508mila euro) e ministero di Grazia e Giustizia (487mila euro).

Siamo consci che anche anni e anni di non curanza, per non pensare peggio, hanno portato a questa situazione. Le sedi istituzionali si sono spostate, alcuni ministeri sono cambiati, si sono scissi o accorpati. Probabilmente in passato nessuno è andato a chiedere nulla, portando a questo cumulo monstre. Lo stiamo facendo noi. Le nuove bollette Ama emesse per la scadenza della rata di fine maggio contengono tutto lo storico e tutti i dettagli necessari. Ora chiediamo a tutte le istituzioni di dare il buon esempio nei confronti di tutti i cittadini.