#ProgrammaBanche: Riforma usura e anatocismo

Famiglie e imprese italiane devono avere condizioni di credito più uniformi rispetto al resto d’Europa. Mentre bisogna mettere fine agli abusi sull’anatocismo, gli odiosi interessi sugli interessi che ancora resistono a dispetto della legge.

di Elio Lannutti

Vuoi che il tasso di usura venga calcolato partendo dalla media del tasso applicato alle banche europee, così da non avere un trattamento diverso in Paesi dove il costo del denaro dipende dallo stesso istituto e cioè dalla Banca Centrale Europea? La legge anti-usura 108 amplia l’area di tutela offerta dalla norma, che non viene più offerta solo esclusivamente nei casi in cui sussista lo stato di bisogno al debitore, ma che scatta automaticamente ogni qualvolta il limite, ossia il tasso soglia, posto dall’articolo 2 della legge 108/96, sia superato, fermo restando l’aggravante dello stato di bisogno del soggetto che utilizza il credito.

L’articolo 1 della legge 108/96 prevede che il Ministero del Tesoro, sentita la Banca d’Italia, rilevi trimestralmente il tasso effettivo globale medio – TAEG – comprensivo di commissioni, rimunerazioni a qualsiasi titolo e spese, escluse quelle per imposte e tasse riferita ad anno degli interessi praticati dalle banche e dagli intermediari finanziari iscritti negli elenchi tenuti del Ufficio Italiano dei Cambi e della Banca d’Italia.

È assolutamente evidente come un’impostazione del genere lasci alle banche una maggiore flessibilità, e un aggravio di costi per il debitore. Oggi in un mondo globalizzato le aziende italiane sono chiamate a competere con quei paesi in cui il costo del denaro è molto più basso, e l’accesso al credito è molto più facile, per via di politiche bancarie differenti che penalizzano il sistema bancario italiano. In questo quadro, uno strumento legislativo capace di garantire un costo del credito uniforme ai livelli europei si rende indispensabile. Voglio ricordare che la norma sull’usura è stata approvata dopo tante battaglie, il treno contro l’usura, e voglio ricordare che molti imprenditori sono strozzati da questa usura che pesa come un macigno sulle imprese.

Con l’usura c’è anche l’anatocismo bancario, interessi sugli interessi, che era stato vietato dal 1 gennaio 2014 per legge, e che solo in Italia grazie alla Banca d’Italia e alla vigilanza che diciamo è un po’ amica delle banche vigilate, non restituisce 7 miliardi di euro a quelli che sono stati diciamo taglieggiati dalle banche, e che prima o poi questi soldi devono rientrare nella disponibilità delle imprese.