La politica dei gommoni

di Maria Edera Spadoni

Aiutiamoli a casa nostra“: sembra essere questo, il nuovo indirizzo del governo per quanto riguarda i migranti. Qualcuno deve avergli detto che aiutare i Paesi del Terzo Mondo è una battaglia persa, quindi perché continuare con la cooperazione? Meglio abbandonarli al loro destino e investire quattrini per trasferire qui tutti gli abitanti.

Se pensate sia un’esagerazione, sappiate che è proprio quello che sta facendo il governo: non pago di avere destinato alla gestione immigrazione già 4 miliardi e mezzo nell’ultimo DEF, ora ha deciso di dirottare le risorse dedicate alla cooperazione verso la cosiddetta accoglienza. Nel documento del Governo di programmazione e di indirizzo sulla cooperazione 2015-2018, ora in Commissione Affari esteri della Camera dei Deputati, quella che chiamano “crescita delle risorse finanziarie destinate alla Cooperazione italiana” è in realtà un incremento con una grossa percentuale destinata al fenomeno migratorio. Gli scandali del passato, su tutti Mafia Capitale, hanno infatti già evidenziato dove finiscono questi fondi: alle cooperative vicine ai partiti, o a sistemi affaristici come il Cara di Mineo vicino a Ncd del ministro Alfano. Oppure ancora, come denuncia da tempo il MoVimento 5 Stelle -e la magistratura conferma con le sue ordinanze- direttamente alla criminalità organizzata, che in Campania dell’accoglienza ne ha fatto un business.

Tutto ciò succede perché la “cooperazione” è in realtà un grande calderone dove entra, e soprattutto esce, denaro destinato a qualsiasi iniziativa in modo completamento opaco. E’ più che mai necessario, come chiede il MoVimento 5 Stelle, attivare un meccanismo di trasparenza che scorpori l’aiuto allo sviluppo dalle risorse destinate alla gestione del fenomeno migratorio in Italia. Altrimenti, questa politica continuerà a rappresentare solo un incoraggiamento a salire sui gommoni.

Forse perché a qualcuno conviene.