Il gioco della paura

di Beppe Grillo

Giovedì il populista Corbyn, laburista, ha ottenuto molti più seggi di quanto ci si aspettava, ma ha perso contro la populista May che comunque non avrà la maggioranza con il suo ministro (sarà primo ministro con un parlamento in cui si troverà “appesa”). Ieri sera c’era un’aria euforica nei media italiani, un vero dilemma “mandato in caciara” dai grandi commentatori. Mentre commentavano la schifezza sulla legge elettorale. c’era chi era talmente euforico da dire che “perlomeno il governo Gentiloni non rompe i coglioni a nessuno”. Caspita Zucconi!

Adesso chi è il populista? Erano pronti a dare del populista al perdente assoluto ma… non ha perso nessuno dei due (May e Corbyn) e allora per un po’ il blatereccio dei nostri commentatori e analisti più esperti è diventato bipartisan.

La May è populista perché gioca sulla sicurezza, sulla paura degli attentati, e tifa per la brexit, mentre Corbyn è populista perché parla di Welfare e di diritti dei cittadini!

Ecco un effetto paradossale della paura immaginata da chi la fomenta, da chi vuole sfruttarla: risultati imprevedibili alle elezioni perché non sappiamo nulla delle vere paure, timori e preoccupazioni della gente. In questo caso il popolo inglese non era così terrorizzato dai terroristi da consegnare del tutto in mano alla May il paese, ma neppure così prostrabile alle banche. Per questo i commentatori erano confusi, euforici, addirittura prima della chiusura delle urne, durante l’apertura e dopo.

Di che cosa hanno più paura gli elettori inglesi? Probabilmente non hanno paura come si immaginano i terroristi e chi li esalta condannandoli (o li condanna esaltandoli). Sono preoccupati, è un popolo forte, cresciuto sotto gli attentati dell’IRA ed è difficile che abbiano abusato del termine populista come succede qui in italia da parte dell’establishment.

Così l’altra sera i media italiani erano in stato confusionale ma sereno, forse perché non avevano già la certezza di chi avrebbero dovuto leccare: accidenti un attimo di tregua fa bene a tutti.

La “May ha giocato sulla paura” quindi è populista.

Se di gioco stiamo parlando allora ha giocato male. Se la paura è il vero soggetto della frase mi chiedo se è mai successo che la politica abbia provato a considerare la paura in se stessa, invece di una specie di risorsa da sfruttare alle elezioni. E’ sicuramente vero che il mondo occidentale sta vivendo una grande incertezza, eppure io non saprei dire se i cittadini hanno più paura di perdere il lavoro oppure di essere attaccati (in Europa) dai terroristi.

Noi condanniamo ciò che temiamo di più oppure quello che i media ci propinano dalla mattina alla sera?
So che moltissimi italiani hanno paura della loro buca delle lettere. Quel governo che “non rompe i coglioni a nessuno” abolisce Equitalia, e poi sostiene che era possibile toccare i conti corrente senza il giudice anche prima, ma non dice che adesso chi li può toccare è lo stesso ente creditore!

Non si fanno le porcate solo di diritto, si fanno anche per omissione!
Abolire Equitalia senza dare delle precise norme attuative che impediscano questo avvicinamento fra creditore e conto in banca del debitore è mostruoso, altro che governo che non rompe i coglioni!

Questo fa paura, immagino che coloro che hanno capito il meccanismo abbiano più paura adesso.
Ora potrebbe sembrare che pure io voglia usare la paura, non è così: vorrei guardare in faccia la paura della gente, capire insieme cosa temono gli italiani. Questo è il senso di uno stato democratico ed il senso di pagare le tasse. Accogliere le istanze dei cittadini invece di crearle con la malastampa.

I media si preoccupano così tanto delle paure che scelgono da soli (si chiama propaganda) e noi lasciamo che siano gli italiani a decidere cosa temono di più. Se ciò che temono di più è il terrorismo allora che sia quello il primo argomento da trattare in cronaca e nei dibattiti. Ma al secondo posto ci sarà, ad esempio, il timore di perdere il lavoro, quello di andare in pensione (come e quando) oppure di vedersi depredato il conto corrente senza avere capito il perché. Forse ci sarà una ragione se muoiono più persone per suicidio che per attentati e guerre da tanti anni (la fonte è questa).

Scopriamo prima di cosa sono realmente preoccupate le persone e poi parliamone: questo è il dovere di un servizio pubblico come la RAI. Questo sarà il nostro impegno come Movimento, non somministrare a tutti i faccioni rubicondi dei camerieri mentre tirano il fiato per due orette, perché sono ancora senza ordini dall’establishment, soltanto perché non si era capito a chi dare del populista tra May e Corbyn.