Banche Venete: pene per i manager, risarcimenti per i risparmiatori

di MoVimento 5 Stelle

Mentre il nullatenente ed ex-presidente della Banca Popolare di Vicenza Gianni Zonin fa shopping in via Montenapoleone a Milano (l’AD di Veneto Banca Vincenzo Consoli ha almeno avuto la decenza di sparire), ci sono imprenditori e lavoratori che si tolgono la vita. È il mondo alla rovescia, dove il Partito Democratico qualche giorno fa presenta un decreto legge che di fatto non salva le banche venete, ma evita la galera ai responsabili del disastro sugli istituti di credito italiani. Non solo, si licenziano 4000 dipendenti per poi svendere le suddette banche ad Intesa San Paolo a 1 Euro. Il tutto versando 17 miliardi di Euro proveniente dalle casse dello Stato, e quindi dalle tasche dei cittadini italiani. Follia pura.

Il MoVimento 5 Stelle ha le idee chiare: se è lo Stato a dover mettere i soldi per il salvataggio di una banca, allora quest’ultima deve diventare di proprietà statale ed interrompere il circolo vizioso che porta i finanziamenti agli amici degli amici, generando voragini nei bilanci. Vanno mandati in galera tutti i manager responsabili di aver creato questi dissesti nel sistema bancario, e con loro i politici conniventi (pensiamo ancora al PD col caso Monte Paschi di Siena). Il MoVimento 5 Stelle, pur all’opposizione, sta già finanziando con il taglio degli stipendi dei portavoce regionali veneti, un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, attraverso il quale tutti i risparmiatori truffati possono chiedere giustizia. Affinché vengano risarciti fino all’ultimo centesimo.
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In questo enorme pasticcio esistono infatti tanti colpevoli: Bankitalia e Consob – che avrebbero dovuto vigilare -, il management degli istituti di credito e, dulcis in fundo, la classe politica. Perché anche chi oggi grida allo scandalo, fino a ieri si è sporcato le mani: la Lega Nord con Luca Zaia si è sempre opposta alla debole supervisione di Bankitalia sulle venete, denunciando addirittura un’ingerenza e andando a braccetto con il desaparecidos Vincenzo Consoli. Il PD e Forza Italia hanno votato assieme il bail-in in sede europea (un errore mastodontico che pagheremo per le prossime generazioni), senza poi fare nulla per aggiustare il tiro dell’UE. Sempre e solo comprimari e camerieri dello strapotere tedesco.

Questi cialtroni di professione che ci governano da ormai trent’anni cavalcano l’onda dell’indignazione, rendendosi perfettamente conto che sono loro ad aver trascinato l’Italia (e i suoi istituti di credito) nel baratro odierno. Il MoVimento 5 Stelle vuole costruire un’Italia nuova basata sui fatti, e non sulle chiacchiere da bar smentite il giorno seguente. Come dicevamo, abbiamo già lanciato una grande azione legale presso la Corte di Giustizia Europea dei Diritti dell’Uomo, sia per la tutela del risparmio e dell’integrità dell’individuo, sia per la salvaguardia e il futuro delle imprese.

Le infrazioni, sulla base di quanto previsto dalla “Convenzione europea dei diritti e delle libertà fondamentali” sono la violazione del divieto di schiavitù (art.4) – inteso come privazione della possibilità economica di sostentamento nell’ambito sociale – e la privazione della proprietà privata (art.1 del “Protocollo addizionale alla Convenzione”). Andremo fino in fondo, anche l’ultimo centesimo dovrà essere risarcito; i colpevoli istituti di credito stanno tentando di proporre, come ultimo schiaffo alla dignità, un’elemosina del 15% sul perduto. Questo affronto verrà spazzato via assieme a tutti quelli che in questi anni hanno voluto giocare con la vita e con i risparmi delle persone.

Oggi, venerdì 30 giugno, è prevista una manifestazione a Vicenza in Piazza dei Signori alle ore 20. Lì saranno presenti cittadini truffati, associazioni e qualche rappresentante di partiti “tutte fumo e niente arrosto”.
La Lega in Veneto aveva promesso di destinare una somma dal bilancio regionale ai truffati. Parliamo di una cifra pari a 300 mila euro per coprire le spese legali per ricorsi nazionali. In pratica si tratta di 1 euro a truffato. Questi soldi non sarebbero dovuti andare ai cittadini, ma alle associazioni.
Il MoVimento 5 Stelle vuole eliminare l’interediario e rivolgersi direttamente al cittadino. Come? Stiamo già coprendo le spese legali per il recorso al CEDU grazie al taglio degli stipendi dei nostri portavoce regionali veneti.

Oggi saremo in piazza a Vicenza ma non per parlare, non per fare passarelle o promesse da campagna elettorale. Saremo in mezzo ai cittadini truffati per distribuire e raccogliere i moduli e portare avanti la battaglia insieme alle vittime di un sistema bancario marcio.