#ProgrammaScuola: la scuola torni al centro. Più risorse e qualità

di MoVimento 5 Stelle

Per il MoVimento 5 Stelle la scuola italiana deve essere pubblica e statale, gratuita, democratica, aperta, inclusiva e innovativa. Vogliamo promuovere la costruzione di una società aperta e solidale, ispirata ai valori di umanità, uguaglianza, tolleranza e civiltà su cui si fonda la nostra Costituzione. Desideriamo formare cittadini consapevoli, curiosi e dotati di spirito critico, in grado di affrontare le mutevoli sfide del futuro. È importante che i nostri bambini e ragazzi si innamorino della conoscenza e diventino protagonisti attivi del processo di apprendimento.
Il MoVimento 5 Stelle vuole edifici sicuri e spazi adeguati, insegnanti motivati e valorizzati, una scuola capace di offrire le stesse opportunità a tutti gli alunni. Per raggiungere questi obiettivi, la spesa pubblica per l’istruzione, a medio termine, deve essere innalzata dal 7,9% di oggi al 10,2% della media europea.

L’istruzione è l’arma più potente che abbiamo per cambiare il mondo” lo ha detto Nelson Mandela e per noi del M5S questa è una profonda verità! Tutti i bambini e tutte le bambine hanno il diritto di frequentare una scuola sicura, accogliente, stimolante, inclusiva, in grado di proteggerli, soprattutto nelle zone più disagiate e più a rischio.

Secondo i dati Eurostat del 2016, l’Italia ricopre l’ultimo posto in Europa per percentuale di spesa pubblica destinata all’istruzione: la scuola attualmente sopravvive a stento, grazie alla buona volontà dei lavoratori e ai sacrifici delle famiglie italiane.

Il M5S vuole invertire questa tendenza: l’obiettivo è innalzare la spesa pubblica in istruzione dal 7,9% di oggi al 10,2% della media europea. Una scuola che non ha i soldi per riscaldare le aule in inverno, per comprare la carta igienica o per assistere gli alunni con disabilità, è una scuola che non garantisce il diritto all’istruzione, tutelato dalla nostra Costituzione.

D’altra parte, le scuole paritarie gestite dai privati, che già chiedono ai loro utenti il versamento di una retta, ricevono dallo Stato circa 500milioni di euro di finanziamenti pubblici ogni anno, senza contare gli ulteriori finanziamenti indiretti.
Intendiamoci: il M5S riconosce il servizio che molte di queste scuole svolgono sul territorio nazionale; allo stesso tempo però occorre tener presente che, oggi, alle famiglie dei ragazzi che frequentano le scuole statali viene richiesto di versare un contributo “volontario” all’atto dell’iscrizione. Si tratta di una vera e propria tassa occulta che, di fatto, fa venir meno il principio della gratuità della scuola dell’obbligo.

Proprio in virtù della sofferenza in cui versa oggi la scuola statale, il M5S ritiene fondamentale stabilire un ordine di priorità nell’assegnazione delle risorse.
I primi due quesiti sui quali vi chiediamo di esprimervi riguardano proprio questo tema: è giusto tutelare la gratuità della scuola dell’obbligo e ridestinare alle scuole statali le risorse attualmente stanziate per le scuole paritarie? Ed è giusto rimettere in discussione la legge del 2000 che ha istituito la parità scolastica?

E i governi degli ultimi anni cosa hanno fatto?

La riforma Gelmini ha tagliato oltre 8 miliardi di euro alla scuola pubblica e ha drasticamente ridotto il tempo pieno e le compresenze di più insegnanti nella scuola primaria.

Ha inoltre depotenziato materie importantissime, tra cui latino, geografia, musica, storia dell’arte e ore di laboratorio nelle scuole superiori.
È stato innalzato il numero degli alunni per classe, arrivando a formare classi da 30-35 alunni: in queste “classi pollaio”, oltre a non essere garantita la sicurezza, è impossibile dedicare ad ogni alunno l’attenzione che merita.
Risultato? Chi è in difficoltà viene lasciato indietro e chi potrebbe eccellere viene trascurato. Vogliamo eliminare i danni della legge Gelmini e guardare avanti, alle sfide del mondo di oggi.

Il M5S crede che sia necessario rafforzare lo studio della Costituzione e l’educazione civica, l’educazione ambientale per insegnare ai nostri bambini a rispettare e a preservare l’ambiente, l’educazione alimentare, per insegnare loro a nutrirsi in modo corretto e sostenibile, e l’educazione all’affettività e alla parità di genere, per prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione, di omofobia e di violenza di genere fin dai primi anni di vita.
Con il terzo quesito vi chiediamo su che cosa volete investire prioritariamente nuove risorse: ridurre il numero degli alunni per classe, ripristinare il tempo pieno oppure reinserire le materie depotenziate dalla Gelmini e introdurre nuovi insegnamenti.

Vi esprimerete sulla cosiddetta “Buona Scuola” di Renzi, la peggiore riforma della scuola di tutti i tempi. IL M5S vuole smantellarla punto per punto e voi ci direte da dove iniziare: La card da 500 euro ai docenti spacciata come formazione; I super poteri ai presidi, la chiamata diretta e il bonus del merito ai docenti; Gli organi collegiali svuotati di ogni potere; L’alternanza scuola-lavoro obbligatoria divenuta una forma di sfruttamento; Il sistema di valutazione dei test INVALSI che accresce la competizione tra gli alunni e rischia di penalizzare le scuole che si trovano in territori svantaggiati.

La scuola è degli alunni ed è per gli alunni: il M5S vuole promuovere la ricerca e l’innovazione didattica. Assolutamente sì, ma come e con quali priorità?
Proponiamo la creazione di “équipe formative territoriali”: gruppi di lavoro composti da professionisti del mondo dell’educazione, psicologi, pedagogisti e ricercatori che supportino quotidianamente i docenti ma soprattutto che li formino sul campo.Perché vogliamo una formazione di qualità, in ingresso e continuativa, retribuita e obbligatoria, che finalmente restituisca alla professione docente il prestigio che merita.

Abbiamo bisogno di una scuola che si apra sempre più al mondo reale e di lezioni in cui gli studenti siano i veri protagonisti e costruiscano essi stessi le conoscenze, ricercando, sperimentando e innamorandosi del sapere.

Sono necessari ambienti di apprendimento innovativi, confortevoli, che mettano a proprio agio docenti e alunni, e di scuole fornite di biblioteca, mensa e cucina interna, teatro, spazi per il relax e la socializzazione.
Si devono promuovere le nuove tecnologie, intese non come suppellettili inutili ma come strumenti indispensabili, al servizio della didattica, come i libri digitali e gratuiti, autoprodotti e condivisi tra scuole, tra docenti e tra alunni.

Una scuola che non umilia ma incoraggia, che non annoia ma incuriosisce e che mette al centro le potenzialità e le inclinazioni di ognuno. Ma, al contempo, una scuola che non svuota e non parcellizza il sapere e le conoscenze fondamentali che sono alla base della nostra umanità e della nostra cultura: su tutto questo vi esprimerete con il quinto quesito.

Il motore del cambiamento sono e saranno sempre i docenti che, nonostante tutto, in questi anni hanno garantito al nostro Paese un sistema scolastico di grande valore. I docenti hanno resistito a decenni di politiche scolastiche sbagliate e calate dall’alto; è arrivato il momento di valorizzarli, eliminando la precarietà e aumentando gli stipendi, che oggi sono tra i più bassi d’Europa.

Il M5S vuole cambiare profondamente il sistema scolastico italiano. Vogliamo farlo con tutti voi: votate su Rousseau e costruiamo insieme la scuola 5 Stelle!