#ProgrammaAgricoltura: IMU agricola e agevolazioni fiscali



di MoVimento 5 Stelle

Gli imprenditori agricoli italiani sono oberati da una serie di adempimenti burocratici che spesso scoraggiano i giovani nell’avviare un’impresa o i veterani a continuare a portarla avanti con danni non solo per l’economia ma anche per la tutela del territorio. L’accesso al credito è farraginoso e così pure quello ai fondi PAC. Ulteriore complicazione è data dagli adempimenti burocratici per attingere alla collaborazione dei lavoratori stagionali.
Il governo Renzi, inoltre, aveva riesumato l’IMU agricola per coprire parte di quei fittizi 80 euro che il M5s ha saputo però ostacolare e far abolire. Ora però si apre una ulteriore disputa. La legge di stabilità 2016 esclude dal pagamento dell’IMU i proprietari terrieri che siano Coltivatori Diretti o Imprenditori Agricoli Professionali; non tiene conto però che tali soggetti possono avere terreni in affitto o in comodato d’uso sui quali, indirettamente, tramite l’affitto, ricade il costo dell’IMU.

di Simone Vieri, Ordinario di Economia e politica agraria, Università La Sapienza Roma

All’agricoltura sono destinate tradizionalmente numerose agevolazioni di tipo fiscale e contributivo, attualmente il complesso delle agevolazioni pesa circa il 20,5% sul totale degli interventi a sostegno del settore. Le tre principali voci di agevolazione a favore dell’agricoltura, sono quelle che riguardano l’IVA; quelle che riguardano la riduzione delle accise sui carburanti; e infine le agevolazioni di tipo contributivo. Nel complesso tutte le agevolazioni valgono circa 2,6 miliardi di euro, però in quest’ambito non vi è praticamente spazio alcuno per quelle che sono le agevolazioni in favore della terra.

Ve ne sono in verità alcune che riguardano i regimi agevolati per l’acquisto della terra della terra da parte dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli a titolo professionale. ma, ad esempio, fino all’anno scorso non c’era niente per quanto riguarda la tassazione più diretta sulla terra, quella che porta alla cosiddetta IMU.

Lo scorso anno sappiamo che l’IMU é stata abolita ma non per tutti gli agricoltori e non per tutti i terreni agricoli. L’IMU è stata abolita soltanto per i coltivatori diretti, e per gli agricoltori a titolo principale, e quindi per i terreni da questi posseduti. Ciò significa che se ad esempio un agricoltore che ha tali requisiti affitta il terreno da un altro, sui canoni di locazione di quel terreno graverà il peso dell’IMU che appunto l’altro soggetto è tenuto a pagare.

Noi, in Italia, abbiamo l’articolo 44 della Costituzione che lega lo sfruttamento razionale della terra, e l’equità dei sistemi sociali. Una finalizzazione agricola della terra che però non è indiscriminata, ma è legata, per esempio, all’uso che della terra fanno le piccole e medie imprese, e all’importanza delle aree interne. In particolare delle aree montane per le quali la nostra Costituzione prevede che vi sia un intervento specifico.

Per lungo tempo questo articolo della Costituzione è stato quasi visto come un retaggio del passato. Un passato che vedeva, nel tempo in cui la Costituzione fu scritta, la superficie totale delle aziende agricole occupare quasi il 90% del territorio nazionale. Oggi ne occupano molto meno, circa il 55%, però è anche vero che oggi, forse più di allora, l’uso razionale della terra è più pressante. Perché laddove l’agricoltura è intensiva, la terra è sfruttata; laddove l’agricoltura non c’è più, la terra è abbandonata.

Quindi un uso corretto della terra, un suo recupero attraverso le attività agricole, consentirebbe di dare risposte anche a problemi di interesse generale, ad esempio la tutela del paesaggio, la difesa degli assetti idrogeologici. Ma potrebbe anche fornire importanti motivi di integrazione, ad esempio facilitando l’ingresso dei giovani in agricoltura, ma anche integrazione ed inclusione di soggetti e figure sociali diverse. E darebbe soprattutto una importante risposta di carattere non solo ambientale ma di corretto uso delle risorse agricole, ai fini della tutela dell’ambiente. Non dobbiamo mai dimenticarci che l’agricoltura che meglio di ogni altra difende l’ambiente è quella che usa usa quella che usa usa in maniera razionale le risorse. Quindi una misura di agevolazione in favore della Terra appare non solo attuale ma anche di estrema importanza ed urgenza.

A questo fine occorre dunque chiarirsi su quali possono essere le priorità di una azione finalizzata ad accrescere le incentivazioni sulla terra. Attualmente sono esclusi dal pagamento dell’IMU solo i terreni posseduti dai coltivatori diretti e gli agricoltori a titolo principale, vi è da capire se noi siamo interessati ad estendere questa esenzione anche ai terreni che queste figure prendono in affitto, oppure di esportare lo sforzo un po’ più in là e cercare di avere un esenzione del pagamento dell’IMU per tutti i terreni agricoli.