Presentazione del #ProgrammaAgricoltura del MoVimento 5 Stelle

di MoVimento 5 Stelle

Oggi alle ore 17:30 il MoVimento 5 Stelle presenta in conferenza stampa il Programma Agricoltura, elaborato e condiviso con i cittadini, che si sono espressi votando sette quesiti sulla Piattaforma Rousseau.

E’ necessario dare sostegno a settori in difficoltà, nonché di piani strategici nazionali. Si affronterà il tema delle politiche agricole più vicine al territorio e ai piccoli produttori, e quello dell’andamento dei prezzi condizionato dalla grande distribuzione. Nell’ambito dei rapporti con l’Europa l’attenzione è stata indirizzata all’etichettatura dei prodotti alimentari, la tutela del made in Italy, la Politica Agricola Comune e i Trattati di libero scambio come il TTIP e il CETA.
Sul programma hanno votato 20114 persone che hanno espresso un totale di 173532 preferenze.

In particolare, al quesito sulla promozione di un prezzo equo dei prodotti primari, alla domanda su quali debbano essere in ordine di priorità i provvedimenti e le iniziative da intraprendere, la maggioranza dei 20114 votanti si è espressa per la promozione della filiera corta a chilometro utile con 8280 voti, a seguire la limitazione dell’importazione selvaggia con 6066 la Filiera trasparente 4550, l’Aggregazione tra soggetti 1218.

Al quesito sulle priorità nella programmazione dei piani strategici nazionali hanno votato 19551 persone, per un totale di 58325 preferenze. Il settore produttivo che ha ottenuto più voti è stato il piano Olivicolo nazionale con 11177. Segue il Comparto lattiero caseario con 8968, Allevamenti con 8582, il piano Cerealicolo nazionale con 8126, il comparto Ittico e Acquacoltura con 6776, il comparto Vitivinicolo con 5715, Selvicoltura e aree forestali con 4595, il Piano proteico nazionale 2890, il Piano della filiera della frutta in guscio 1496.

Per il quesito su etichettatura e tutela del made in Italy si sono espressi 19828 votanti e 19444 hanno scelto l’opzione secondo cui, in etichetta, è necessario apporre anche la provenienza delle materie prime. Mentre per 384 persone costituisce sufficiente tutela apporre in etichetta solo il Paese di ultima trasformazione.

Sulla politica agricola comune hanno votato in 18510. Tra questi hanno scelto in 10734 l’opzione di operare per una significativa riforma della PAC, al fine di depurarla delle principali criticità attuali, rendendola meno vincolata alle regole del WTO. Mentre per 7776 sarebbe meglio operare per una significativa integrazione tra la PAC e le politiche nazionali che possono concorrere a rafforzare il ruolo dell’agricoltura.

Sui Trattati di libero scambio TTIP e CETA hanno votato 19260 persone, per 17893 votanti dovrebbero essere ratificati dai Parlamenti nazionali, mentre per 1367 la prerogativa di decidere sui trattati di libero scambio dovrebbe rimanere alla Commissione Europea.
Su IMU agricola e agevolazioni fiscali hanno votato 18712 persone. Secondo 10983 dovrebbero essere esclusi dal pagamento tutti i terreni agricoli, mentre per 7729 solo i terreni coltivati da Imprenditori Agricoli Professionali e i Coltivatori Diretti sia di proprietà che in affitto.
Infine sui settori agricoli in difficoltà, da sostenere in via prioritaria, i 18.783 votanti hanno scelto il settore Apistico con 14572 preferenze, Tartufi e funghi con 1478 Settore Brassicolo (Birra) con 1475 Settore ippico con 1258

I numeri dell’agricoltura dimostrano che, per produrre economia, non si può prescindere dal capitale umano. Ogni giorno migliaia di persone ed imprese sono impegnate ad assicurare elevati standard di sicurezza alimentare, con metodi di produzione sostenibili che incrociano passato e futuro. È la terra il fattore comune intorno al quale nascono progettualità, imprenditorialità ed esperienza, ed è sempre la terra ad insegnare il senso ed il valore della coesione sociale.

Per questo, un’agricoltura che intenda proporsi come modello per il futuro, deve necessariamente rispettare il lavoro di chi opera direttamente sul campo, di chi esercita il mestiere dell’agricoltore. Occorre anche incentivare e sostenere i giovani, in un percorso di valorizzazione del settore agricolo che comporti anche un ricambio generazionale propositivo e innovativo, capace di generare talenti e attrarre risorse, mantenendo un profilo forte di contrasto al lavoro nero ed allo sfruttamento dei lavoratori italiani e stranieri impegnati nel settore.

Il comparto agricolo ha bisogno di un cambio di rotta, una rivisitazione del paradigma voluto dalla Ue e accolto spesso dal Governo. La tutela delle eccellenze agricole dovrà passare necessariamente da posizioni più forti in Europa, per imporre per esempio l’esigenza di una etichettatura trasparente, e che specifichi la provenienza delle materie prime, nonché da azioni volte alla stigmatizzazione di Ogm e nuove Biotecnologie che darebbero potere immenso alle multinazionali.

A livello nazionale è necessario puntare sul territorio e le attività produttive ad esso legate. In questo senso, è necessario integrare le misure di sostegno all’agricoltura, specie quelle di sviluppo rurale, con interventi espressamente finalizzati a realizzare obiettivi d’interesse generale, quali la tutela del paesaggio, la difesa degli assetti idro-geologici e la sicurezza alimentare.

Vogliamo dare nuova linfa ai produttori, oggi vessati nei rapporti con la Grande distribuzione organizzata, attraverso politiche di prezzo che garantiscano la copertura dei costi, e politiche strutturali che migliorino la filiera che deve essere corta e trasparente. Attraverso piani nazionali di sviluppo nei vari settori, sia per quelli strategici che per quelli definiti secondari, le potenzialità di crescita possono essere espresse in maniera efficiente, con ricadute positive anche sul mercato del lavoro.